In una splendida giornata quasi estiva la festa delle Scuole Calcio ha fatto tappa a Madone ospite della Futura Madone, che ha fatto gli onori di casa con il presidente Mirko Pedrali, i suoi tanti collaboratori tra cui i più direttamente coinvolti Ivan Fantini responsabile della Scuola Calcio e Felice Leone responsabile tecnico. Non sono mancati altri ospiti di rilievo: abbiamo notato la presenza del presidente della Polisportiva Paolo Ravasio, del sindaco di Filago Daniele Medici, del presidente dell’Accademia Isola Bergamasca Luigi Maffeis, oltre a osservatori dell’Atalanta e dell’AlbinoLeffe. Molto numerosi i genitori in tribuna per una manifestazione perfettamente collaudata che fa capo ad Alessandro Bonacina e Giuseppe Viscardi. La formula è sempre la stessa: il terreno di gioco viene suddiviso in sette piccoli campi dove contemporaneamente giocano tutte le squadre per partite di quindici minuti: ieri erano presenti il Villa Valle, il Mapello, il Real Borgogna, l’Accademia 3.0, la Zognese, il San Tomaso, la Fiorente Colognola, lo Scanzorosciate, l’Azzano FG., l’Oratorio Terno, l’Oratorio Bonate Sopra, oltre naturalmente alla Futura Madone . Lo spirito a cui i piccoli calciatori si ispirano è solo divertimento, niente rigori, niente contestazioni, cambi liberi. Partite a susseguirsi dove non conta il risultato ma la voglia di giocare nello spirito del sano divertimento e della correttezza.
Il Presidente Mirko Pedrali ha riassunto così la manifestazione: “180 ragazzi nel cerchio dell’amicizia”. E con il presidente abbiamo fatto un punto sul futuro, in particolare circa il progetto di aderire all’Accademia Isola Bergamasca che già coinvolge i paesi vicini Bonate Sotto, Filago, Suisio: “Stiamo portando avanti il progetto di entrare nell’ A.I.B. dalla prossima stagione. Nei prossimi giorni proporremo un incontro con i genitori per presentare le nostre intenzioni. Come è noto non è una fusione ma una associazione di società sportive, che mantengono in proprio la Scuola Calcio e il primo anno dei Pulcini e poi la Prima squadra ed eventualmente la Juniores. Io resterò presidente della Futura Madone, mentre due nostri soci entreranno in A.I.B. Ci sembra un progetto interessante per creare un asse e un bacino più ampio di atleti, in modo da formare squadre omogenee sia per età che per capacità”.
Se questo è il progetto per il futuro, resta invariata la prospettiva per i più piccoli della Scuola Calcio che ha il proprio dirigente responsabile in Ivan Fantini a cui abbiamo chiesto qual è il suo ruolo: “Il mio compito è riferito alla parte organizzativa della Scuola Calcio. Sono sempre presente agli allenamenti, curo la segreteria, le iscrizioni, l’abbigliamento, l’organizzazione di eventi, la partecipazione ai tornei estivi. Un aspetto importante sono i rapporti con le famiglie. Se si mantiene un buon rapporto i problemi si possono risolvere. Io preferisco che ci incontriamo in segreteria e se capitano dei problemi troviamo il modo di risolverli. Comunicazione è la mia parola d’ordine, parlarsi e capirsi. Siamo alla conclusione di un anno positivo, i nostri bambini sono cresciuti sia come persone che nell’impegno e nella conoscenza del calcio. Come ho detto non amo le polemiche dalla tribuna. Se c’è un problema ci si vede in sede e parlando si trova la soluzione più giusta”.
Sul campo invece il responsabile tecnico della Scuola Calcio è Felice Leone. A lui si può attribuire il primo imput per portare questa manifestazione a Madone: “Sì è vero, lo desideravo da qualche anno, perché questa giornata esprime il mio credo del calcio, senza agonismo, senza classifiche che verranno più avanti negli anni. La nostra scuola calcio ha 26 bambini (2011-12-13), i più grandi partecipano al Giocagol. Sono a Madone da cinque anni, prediligo i bambini perché intendo il calcio come gioco e divertimento, rispettando i valori etici e sportivi. Non mi interesso del calcio come competizione, preferisco stare con i più piccoli per un calcio che sia divertimento. La competizione verrà più avanti negli anni. Alleno anche i Pulcini e anche lì per me le classifiche non dovrebbero neanche esserci perché poi obbligano a guardare ai risultati”.
L’esperienza delle feste delle Scuole Calcio conferma queste opinioni: i bambini giocano, segnano, sbagliano, spingono, si passano la palla… succede tutto quello che c’è nel calcio dei grandi. Ma di fatto non hanno bisogno degli arbitri. Si sanno divertire da soli, e non si mettono neanche a litigare. L’unico risultato che conta è il divertimento. Che a volte si debba ritornare come i bambini?
CM