Una telefonata, quasi certamente di un alto dirigente, e la situazione al confine sloveno-croato si è appianata alle ore 20.20 con la partenza di tutti i torpedoni dei fan nerazzurri, fermi lì dalle ore 18. Il settore ospiti è pieno solo per due terzi e sicuramente chi manca all’appello raggiungerà lo stadio di Dinamo Zagabria-Atalanta a kick off già fischiato.
Bandiere a un’asta o due, e perfino un cavatappi galeotto. La polizia croata stava perquisendo e trattenendo almeno dalle ore 18 alla frontiera con la Slovenia più di venti pullman di tifosi dell’Atalanta, undici dei quali organizzati direttamente dalla Curva Nord. Gli altri fanno capo ad ATA, Associazione Tifosi Atalantini, club ispirato da Fulvio Gambirasio, il papà di Yara.
Le forze dell’ordine sarebbero state orientate a rimandarli tutti indietro anziché scortarli fino allo Stadion Maksimir di Zagabria, dove alle ore 21 è previsto il fischio d’inizio del primo turno del Group Stage 3 di Champions League.
Dai sostenitori nerazzurri, completamente bloccati e a quanto pare perfino impossibilitati a scattare fotografie, numerosi appelli alla Società, per 140 minuti ininterrotti di tensione e rabbia, perché sbloccasse una situazione che si stava facendo insostenibile.