Bergamo
– Quando mira al canestro da distanze siderali pare estrarre un’arma letale dal fodero, Simone Lorenzi. Occhi rivolti al cesto, da ventiquattrenne studente tutto casa e palestra che si diverte ad assaggiare l’ebbrezza della serie D regionale del basket. Ma la partita, stavolta, è di quelle che esulano dai gesti tecnici di un confronto sul parquet. Il play-guardia dell’Azzanese Basket, uno dei trascinatori del neopromosso sodalizio targato 035 Informatica e guidato dal presidente Luca Nozza, nel testacoda del girone B di venerdì sera contro il Centro Basket Pescate ha accusato un malore e adesso combatte in un letto d’ospedale. Mancavano 4 minuti e 30 secondi alla fine del secondo quarto, sul 25-20 ospite. Lorenzi era in palla, avendo già infilato tre bombe delle sue. I tempestivi soccorsi dello staff a bordocampo, una squadra di eroi di cui ci piacerebbe poter citare nome e cognome uno per uno, e il successivo intervento della Croce Rossa hanno scongiurato il peggio.
Tutta Azzano, sportiva e non, s’è stretta in un abbraccio intorno al suo alfiere. Così come gli avversari, lecchesi di cuore che hanno abbandonato il PalaNozza solo dopo l’arrivo dell’ambulanza, e l’intero movimento cestistico bergamasco, da subito protagonista di un tam tam di vicinanza e solidarietà in rete. Un ragazzo alla mano, Simone, con quel suo numero 21 e le fosforose doti di regista con punti nelle mani. Un baby-face dallo sguardo vispo ma sprigionante bontà e amicizia, di quelli che vanno agli allenamenti in bicicletta e magari ti capita d’incontrare sul treno dei pendolari la mattina presto. Uno con la passione e il sacro fuoco dentro, tanto da dividersi tra la prima squadra di Stefano Bissola e il ruolo di coach dell’Under 13 di una grande famiglia chiamata USA Divertibasket, dove il paesino dell’hinterland si fonde con la più grossa Stezzano abbattendo le barriere di campanile. I suoi compagni e i suoi allievi gli sono vicini, Bergamo & Sport è con tutti loro. Forza, ragazzo, non mollare.