di Matteo Bonfanti

La prima volta che l’abbiamo incontrato era insieme a un mostro sacro del nostro calcio provinciale, il direttore sportivo Raffaele Opini, preziosa anima di quello che nel 2012-2013 era l’Uso Zanica dei miracoli. In panchina appunto lui, Stefano Comi, giovane e talentuoso tecnico che stava portando i rossoblù in Prima categoria. Gioco meraviglioso, bizzeffe di gol e spogliatoio unitissimo. Neppure un giro di giostra e di quella compagine è rimasto gran poco: non i quadri dirigenziali, ma neppure lo staff tecnico. Stefano Comi se ne è andato l’estate scorsa, a promozione raggiunta, negli stessi giorni dell’addio al pallone del presidente Fiorenzo Zanchi e del direttore sportivo Raffaele Opini che hanno passato la mano al gruppo capitanato da Diego Facoetti.
Ma lasciamo per un attimo i cambiamenti nel club di Zanica e torniamo a concentrarci sul trentunenne Stefano Comi che in questa stagione ha allenato tra alti e bassi l’Azzano in Terza. “Avevamo l’obiettivo di entrare nei play-off e non ce l’abbiamo fatta – ci racconta il mister -. Quando si fallisce la colpa è un po’ di tutti: del mister, dei giocatori e della dirigenza. Un po’ ha influito anche la fusione imminente tra Azzano e Fiorente Grassobbio, la voce si è sparsa a febbraio…”.
Lasciata alle spalle l’esperienza ad Azzano, Stefano Comi è pronto per una grande avventura, come quella iniziata quattro anni fa a Zanica e culminata con la conquista della promozione. “Di quel periodo ricordo l’ambiente bellissimo che si era creato”. Chi lo conosce sa che Stefano Comi è pronto per portare il bel gioco in un altro paese della Bergamasca. Basta solo presentargli un progetto che abbia radici solide.