Pubblichiamo il messaggio di Enrico Finetti, direttore sportivo del Fontanella, inviato ad Attilio Fontana, numero uno di Regione Lombardia.
“Caro signor Fontana
Sono un dirigente di una squadra bergamasca che milita in Prima Categoria. Come tanti altri appassionati di calcio, da più di tre mesi mi sto impegnando per rendere l’attività fisica dei nostri ragazzi il più sicura possibile.
Abbiamo messo in campo risorse economiche ma ancor di più risorse umane e passione… Sì, signor Fontana: la passione per lo sport, la passione per il calcio, la passione per il sapore dell’erba la domenica e della puzza dello spogliatoio dopo l’allenamento.
Sarebbe bello conoscere le ragioni che hanno spinto voi (che siete NOI) a prendere questa decisione. La decisione andrebbe almeno motivata nel rispetto dei quasi 180000 tesserati solo per quanto riguarda il calcio in Lombardia.
Sappiamo che è mancato un confronto con le parti interessate prima di decidere, e questo a mio modesto parere è grave!
Per il resto non vorrei che abbiate preso questa strada per spostare l’attenzione dai veri problemi legati al Covid. Problemi che ogni giorno viviamo, uno per tutti la vergogna dei trasporti inerenti la scuola.
Caro signor Fontana, togliere la palla ad un bimbo è come togliere gli occhiali ad uno che vede poco: ci si sente spaesati, vuoti e tristi!
La possibilità di tornare indietro c’è e se proprio non vuole, cerchi almeno di motivare la scelta a livello scientifico (e non politico!).
Grazie e scusi lo sfogo.
Ah, scusi, ma lei ha mai giocato a calcio?”
Enrico Finetti
Direttore sportivo ACD Fontanella