Zagabria

– Ci siamo. Manca solo un giorno al gran ballo dei debuttanti. Nerazzurri. Al fischio d’avvio dell’arbitro spagnolo Jesus Gil Manzano (ha diretto Atalanta-Borussia) sarà 20-0, vale a dire il numero delle partecipazioni in Champions tra la Dinamo e la formazione nerazzurra. Le cifre contano sì ma poi sul prato del Maksimir si parte da zero a zero e tutte le sensazioni, le ossessioni e i sogni di gloria vengono immediatamente azzerati. Certo, fa una certa emozionante impressione vedere l’Atalanta in Champions. Immagino che quando si diffonderanno le note musicali dell’inno di Haendel saremo in molti a condividerci emozioni forti: i nerazzurri tra campo e panchina, mister Gasperini e il suo staff, la famiglia Percassi e tutti gli altri dirigenti e in particolare i circa tremila appassionati nerazzurri che seguiranno la Dea con tutti i mezzi a disposizione. Da una parte, dunque, la Dinamo esperta e senza tremori, dall’altra un’Atalanta neofita ma spavalda e convinta dei propri mezzi e del proprio valore. Se da una parte la squadra croata sta dominando il suo campionato, che insomma non è di primo livello, dall’altra la formazione atalantina che ha cominciato il campionato segnando gol a raffica, magari subendone qualcuno di troppo, e palesando, ancora volta, gran gioco e maturità ormai acclarata. Non credo che a gente come Zapata, Ilicic, Gomez, Toloi e via discorrendo tremeranno le gambe. E’ vero, è un esordio assoluto nell’alto dei cieli calcistici ma l’esperienza in Europa League non è da buttare, anzi. Tra l’altro nella partita d’esordio Gasperini è intenzionato a confermare la formazione che ha sconfitto il Genoa con l’unica eccezione di de Roon che riprenderà il suo posto di titolare. La Dinamo Zagabria, che guida indisturbata il campionato croato, un formazione solida che però non annovera grandi stelle. Sicuramente lo spagnolo Dani Olmo, 21 anni, trequartista, è da temere per le sue qualità tecniche, campione d’Europa under 21 sembra però non in sintonia con Nenad Bjelica, il tecnico croato che guida la Dinamo. Ha sempre allenato all’estero, Italia compresa (Spezia) e siede sulla panchina dei Blues solo dalla scorso novembre. Un’altra conoscenza del calcio italiano è il centravanti Bruno Petkovic, 25 anni, che ha giocato tra Catania, Varese, Reggiana, Virtus Entella, Trapani, Bologna e Verona senza lasciare rimpianti. Da qualche tempo fa parte della nazionale croata (5 presenze, 2 gol). Si gioca al Maksimir Stadium che si trova nell’immenso parco omonimo. Un parco che venne donato alla città nel 1794 dal vescovo Maksimiljan Vhrovac. Da Maksimir che è la fusione di Maksimiljan e Mir (che in croato significa pace).
Giacomo Mayer
Nella foto il Parco Maksimir