“Torno al mio primo amore, le giovani leve di portieri. Da agosto farò il preparatore nel settore giovanile della Fiorente Colognola“
. Dall’Azzano FG al viola cittadino: Ettore Consonni lascia la prima squadra dell’hinterland per accasarsi nella compagine del presidente Alessandro Cantamesse e del direttore sportivo Emanuel Molle. “Dopo aver rischiato la vita col Covid-19 (leggi QUI) durante la prima ondata, con qualche strascico di troppo sul piano fisico, preferisco formare calcisticamente e umanamente chi la vita l’ha appena iniziata, non solo su un campo da calcio”, ci rivela lui dalla villeggiatura con la famiglia a Senigallia.
L’ex mister dei numero 1, tra le altre, della Stezzanese che fu, uno della diaspora rossoblù sparpagliata tra il capoluogo e i paesi confinanti, il suocero di un altro big dei pali come Dimitri Scanacapra all’oratorio San Sisto, anzi alla Fiorente Arena, salvo contrordine avrà modo di incrociare di nuovo vecchie conoscenze stezzanesi come Davide Amigoni e il padre Franco (tecnico dell’Under 14), Luca Bassanelli e Nicholas Cristini.
“Intanto mi godo le vacanze. Nel post Covid da pensionato che si occupa di calcio la mia filosofia è vivere attimo per attimo nella sua pienezza. Ringrazio il direttore sportivo, capace di accordarmi fiducia al telefono pur in assenza di conoscenza diretta: non ha fatto una piega, anche se gli ho subito detto che dal 28 maggio al 28 agosto nessuno lì mi avrebbe visto”, rimarca Ettore Sorridendo, ultime imprese di rilievo il salto in Eccellenza con il club poi chiuso del borgo dei Conti Moroni e in Promozione con l’AFG.
“Per fortuna non ho bisogno di spedire curriculum in giro: tra i ‘miei’ portieri, mi sento sempre con Alberto Scotti, Uriel Salvi, Andrea Pagno che fa il titolare all’AlbinoLeffe e ovviamente Renato Facheris, l’ultimo in ordine cronologico – chiude il neo viola -. Ci tengo a ringraziare tutti i ragazzi azzanesi, che non mi hanno fatto mancare il loro in bocca al lupo. Avevo offerte anche da Martinengo, Verdellino e Paladina, ma la Fiorente mi ha cercato e voluto. Oltretutto ha un grande vivaio, il mio pane”.
Simone Fornoni