Sembra una lotta fra mancini per completare i due reparti che secondo Gian Piero Gasperini sono da rinforzare in vista dell’impegno in Champions League. Ma in ballo restano i due dell’attacco, perché nella lista dei laterali in cima c’è il franco-senegalese Youssouf Sabaly, destro naturale come Timothy Castagne e come il belga in grado di vangare entrambe le corsie. L’Atalanta sfoglia la margherita del calciomercato stando alla finestra, ma il doppio colpo in tema di quarto esterno (Arek Reca non resterà) e sesto attaccante prima o poi andrà piazzato.
Quali nomi usciranno allo scoperto? Per adesso, a livello di rumors, seppur piuttosto insistenti, c’è il derby per completare il reparto delle punte tra il sampdoriano Gaston Ramirez (’90: nella foto in copertina), in realtà un trequartista fatto e finito, e il solito sogno proibito dell’allenatore nerazzurro, quel Suso Fernandez (’93) che di stare tra le linee nel rombo del Milan by Marco Giampaolo ne ha già le tasche piene (nonostante il gol apripista ieri in Kosovo). Un blucerchiato ed un ex genoano, una stracittadina fra mancini puri e dotati di fantasia, col primo preferibile nei calci da fermo e il secondo molto più punta.
Se davanti di destripede rimane nei desiderata Diego Farias del Cagliari, più vicino idealmente al profilo richiesto dal Gasp in quanto seconda punta effettiva ma ormai accasatosi a Lecce, sulle corsie di tutti sinistri ormai non rimane anima viva. Luca Pellegrini è stato ripromesso al Cagliari, stavolta dalla Juventus, proprietaria del cartellino dopo aver ceduto alla Roma l’ex atalantino Leonardo Spinazzola. E Federico Dimarco, anche lui mancino, pare sia destinato a restare aggrappato alla casa madre dell’Inter, tornatovi com’è dopo i prestiti formativi di Empoli e Parma.
Un ’99 e un ’97 di talento che sfumano, peccato. Fra le poche certezze, almeno tre verità. Suso costa 30 milioni, il triplo di Ramirez. Sabaly costa 9. Infine, le dirette concorrenti o supposte tali dell’Atalanta mai e poi mai venderebbero quel che serve a Gasperini e ai Percassi. A meno che non contino solo i soldi, appunto. Pescare l’usato sicuro e già performante all’estero è comunque più economico che strappare i quasi chilometro zero nel Belpaese.
S.F.