Inizio il mio consueto giretto settimanale tra i miei amori calcistici raccontando l’ennesima domenica speciale di Roberto Pellegris, trentacinque anni, faccia da eterno ragazzino del liceo, dolcezza fuori dal comune lontano dal rettangolo di gioco, sorrisi e canzoni quando è accanto alla sua Barbara e ai loro due meravigliosi bambini, il più letale dei bomber dell’Eccellenza lombarda. Ieri come dieci anni fa, quando vestiva la maglia dell’AlzanoCene, e io già lo raccontavo innamorato, ieri come nel giugno del 2016, gol e magie con la maglia dello Scanzorosciate, promosso in Serie D nonostante i miei pronostici estivi parlassero di una squadra costruita per fare un campionato tranquillo e senza pretese. Non avevo fatto i conti col Pelle, il nostro Cristiano Ronaldo perché tra i tre che là davanti spostano sempre gli equilibri, anche se a me Robi ricorda assai di più Higuain, la stessa immensa testardaggine di chi è nato per fare gol.
Classe 1983, punta centrale, Re Mida del calcio nostrano, perché ogni formazione dove ha giocato in questo ventennio o è salita di categoria o è arrivata tra le prime cinque. Veloce, fortissimo tecnicamente, palla costantemente incollata al piede, destro, sinistro, rasoiata nell’angolino, spietato davanti al portiere avversario, amato dai compagni e dagli allenatori perché è il più forte di tutti, ma pure il più tranquillo, quello che nello spogliatoio non rompe mai i maroni, piuttosto con lui è il contrario: la sua serenità è d’aiuto a chi l’ha persa per qualche partita giocata male male. Leader senza volerlo, due volte a trovarci in redazione, due volte a stupire tutti noi per via di un’umiltà disarmante, qualcosa che non è cosa comune tra chi fa il bomber e segna almeno venti gol a campionato (e va detto che sono tante le stagioni che Pellegris ha chiuso sopra quota trenta).
L’anno appena passato ventuno golassi in campionato, ottavo titolo di capocannoniere d’Eccellenza in carriera, settimana scorsa l’esordio del suo Verdellino Zingonia nel girone B d’Eccellenza senza la rete del nostro attaccante, una notizia per noi di Bergamo & Sport, proprio come per la Gazzetta il fatto che Ronaldo non l’ha messa all’esordio in bianconero.
Poi Cristiano ieri si è sbloccato. E pure Roberto, quasi alla stessa ora, lo juventino alle 16 e 05, il bergamasco alle 15 e 36. E l’hanno fatto in modo identico, con due golassi sporchissimi e di rapina, diversissimi da quelli che realizzano di solito: la palla che sbatte contro il palo, i due attaccanti sono i più veloci di tutti ad arrivare sulla sfera e a sbatterla in porta. Ironia della sorte il Pelle ha segnato al Caprino di mister Casi. Qualche mese fa l’allenatore e l’attaccante si erano incontrati qui in redazione, per caso, senza sapere l’uno dell’altro. Il tecnico non si era fatto scrupoli: “Robi, sto cercando tre-quattro giocatori per far fare il salto alla mia rosa. Tu sei in cima alla lista dei miei desideri. Che fai?”. Il Pelle si era messo a ridere, probabilmente sapeva che una domenica non lontana avrebbe fatto gol alla formazione di quel mister che lo stava corteggiando in modo così allegro e divertente.
Per la cronaca tra Caprino e Verdellino Zingonia ieri è finita 1-1 e meglio di così per me non poteva andare, ho persone che stimo tantissimo da una parte e dall’altra, il mister, il bomber, ma pure un sacco di altri di cui parlerò nei prossimi articoli.
Matteo Bonfanti