Fabrizio Carcano
Nessuno ha fatto come lui. Nemmeno Cristiano Ronaldo.
Il bomber del campionato italiano, il numero uno assoluto in questo 2019 è Duvan Zapata.
Negli ultimi dieci mesi, da quel lunedì 3 dicembre quando si sbloccò contro il Napoli con il classico gol dell’ex, il centravanti colombiano in serie A ha segnato 28 gol in 30 partite.
Una media spaventosa, che nessuno ha mai avuto, nemmeno Van Basten o Vieri, tanto per citare due goleador del passato.
E quei bomber erano anche rigoristi, Zapata no.
Duvan fa in gol solo in azione, non su calcio da fermo.
Il Panterone segna sempre, segna ogni volta che gioca (nel 2019 vanno aggiunti anche due gol in Coppa Italia). E non solo.
A Genova si è procurato un rigore fondamentale, contro il Sassuolo ha smazzato un assist per Gomez.
In questo momento è il miglior centravanti nel campionato italiano cifre alla mano.
E poi c’è l’impatto che i numeri non raccontano: finora l’Atalanta ha segnato quando c’era in campo il suo numero 91.
Che apre spazi, obbliga le difese a concentrarsi su di lui lasciando spazi agli altri, a cominciare da Muriel che con la Spal ne ha beneficiato.
E quanto sia importante il suo apporto lo dimostrano anche le poche partite dello scorso girone di ritorno in cui il colombiano era assente (a Milano contro l’Inter fini’ 0-0) o era in giornata no come nella sconfitta senza reti sul campo del Torino o nel pareggio casalingo contro il Chievo.
Tre domeniche a vuoto, le uniche, in un percorso da goleador assoluto.
E pensare che un anno fa a quest’ora era ancora a secco, dopo sei giornate, e per assistere alla sua prima rete abbiamo dovuto aspettare fino a novembre inoltrato, alla trasferta a Bologna.
E altre tre settimane per il bis, quella fredda sera di dicembre contro il Napoli.
Ma da allora Zapata non ha più smesso di segnare…