Atalanta – Roma 1-5 (1-4)ATALANTA (3-4-2-1):
Sala 5,5; Tavanti 5,5, Comi 5,5, Tornaghi 5; Guerini (cap.) 5,5 (25′ st Martinelli 5,5), Colombo 6,5, Riccio 6 (1′ st Bonsignori Goggi 5,5), Regonesi 5,5 (1′ st Bonanomi 5,5); Manzoni 6, Vavassori 6 (41′ st Capac sv); Castiello 5,5 (32′ st Camara 5,5). A disp.: 35 Torriani, 2 Obric, 5 Ghezzi, 16 Armstrong, 24 Ragnoli Galli, 31 Cassa. All.: Giovanni Bosi.
ROMA (4-3-3): Marin 6,5; Mannini 7,5, Keramitsis 6,5 (12′ st Golic 6), Plaia 6, Oliveras 6,5 (31′ st Ienco 6); Pisilli 8, Romano 6,5 (32′ st Chesti 6), Pagano 6,5 (18′ st Graziani 6); Joao Costa 7,5 (32′ st Vetkal 6), Alessio 7, Cherubini (cap.) 8. A disp.: 32 Kehayov, 41 Marcaccini; 9 Misitano, 18 Nardozi, 22 Marazzotti, 25 Reale. All.: Federico Guidi 7,5.
Arbitro: Turrini di Firenze 5 (Marchetti di Trento, De Luca di Merano).
RETI: 13′ pt Cherubini (R), 23′ pt Mannini (R), 30′ pt Alessio (R), 43′ pt Colombo (A), 47′ pt Pisilli (R)
Note: primo pomeriggio uggioso, spettatori 150. Ammoniti Riccio, Keramitsis, Comi, Pagano, Camara, Plaia e Bonanomi. Occasioni da gol 6-9, tiri totali 8-10, parati 3-2, respinti/deviati 3-3. Corner 9-3, recupero 3′ e 4′.
Alzano Lombardo – Temporale improvviso sulla Primavera dell’Atalanta, che cede di schianto in casa con la Roma, spettacolare, brava e anche aiutata da una svista nello sparigliare quota 40 in classifica issandosi al secondo posto dietro l’Inter. La squadra di Bosi, invece, viene scavalcata di corto muso anche dalla Lazio. Cherubini rovescia il 13 dello svantaggio e suggerisce il raddoppio all’asse Pisilli-Mannini, il terzo gol ospite è viziato da un fallo di mano solare e Colombo la può riaprire solo nelle illusioni più pie, perché ne arriva un altro subìto per frazione. Un cappotto che fa il paio col 3-2 dell’11 dicembre scorso al “Tre Fontane”: reduce dal tris Lecce-Empoli-Torino, ora la Baby Dea prima della pausa di campionato dopo metà marzo deve affrontare il Sassuolo sabato 9 alle 11 e il Frosinone domenica 17 alle 13 ancora al “Carillo Pesenti Pigna”.
Prima del rompighiaccio, col capitano nemico a tradurre in porta a scendere il cross a rientrare di Mannini, match bloccato solamente allo start con Vavassori osservato speciale dopo la fragorosa tripletta ad Orbassano, in ritardo sul filtrante di Riccio a ruota di una ripartenza strozzata e una posizione irregolare. Settimo cronometrico e in capo a due corsette i giallorossi fanno già tremare la difesa di casa: accende la miccia Joao Costa per Pisilli, fermato dalla scivolata di Comi ma non abbastanza da non servire lo scarico spalle alla porta di Alessio per il sinistro aperto dell’assistman di lì a poco, murato da Tavanti a protezione dell’esordiente portiere Lorenzo Sala.
Al quarto d’ora Plaia stoppa Riccio dopo un batti e ribatti, quindi l’imbucata di fronte molliccia di Tavanti sul corner susseguente proprio del centrocampista schierato mezzala sinistra per l’occasione. L’apripista imbecca dalla sinistra l’inserimento indisturbato della sua mezzala destra e Tornaghi stoppa solo per un attimo il taglio vincente del bis. Manzoni di controbalzo e di seconda ottiene solo il terzo angolo di fila (25′), poi il fattaccio alla mezzora col rimpallo tra Pisilli e Tornaghi con mani nettissimo del romanista che serve il tris ad Alessio. C’è anche dello sciupio. Vavassori si fa ipnotizzare dall’uscita di Marin (33′) dopo aver intercettato il disimpegno in orizzontale di Plaia, Manzoni invece non chiude il sinistro al suo rimorchio. A una manita dalla pausa Pisilli si vede annullare per fuorigioco la gioia personale, rifacendosi alle soglie dell’intervallo per calare il poker alle spalle della retroguardia atalantina a ruota dell’illusoria riapertura delle speranze di Colombo col sinistro nell’angolino dal limite apertogli da Vavassori. Nella ripresa (Guerini stoppato da Oliveras, 7′) Bonanomi si fa fermare da Romano al quarto d’ora e sull’asse Pisilli-Costa è Alessio a imbracciare la doppietta raccogliendo la respinta corta di Sala, che al 2′ di recupero gli nega la tripletta di sinistro masticato proteggendo il legno di competenza. Ma era un tempo di gioco di pura accademia.