Tutto comincia su un campo di sabbia. Thomas nasce calcisticamente nelle Bruntinese. Una squadra di calcio a 7. Per capire meglio la realtà dei fatti bisogna sapere dove sia collocato Bruntino. E’ una frazione posta di sguincio tra la Val Brembana e i colli di Bergamo. E’ nel territorio di Villa d’Almè e l’unico campo da calcio è quello adiacente la piccola parrocchia. E’ a sette giocatori ovviamente e altrettanto ovviamente è di sabbia. Quella a grana grossa, grigiastra che d’inverno diventa una lastra dura come fosse adamantio e se ci cadi con le ginocchia poi una volta a casa devi estrarre “pezzi di campo” dalla carne come fossero i proiettili di uno scontro a fuoco. La mamma di Thomas, con la madre di un altro futuro compagno di squadra si danno da fare per “tirar su” la squadra. Chiedono sponsor a chi conoscono e dove non arrivano i generosi imprenditori della zona, i fondi ce li mettono direttamente di tasca propria. Raffazzonano palloni e maglie e con una decina di bambini riescono a giocare un campionato. Al piccolo Thomas bastano quelle poche partite per mettersi in mostra. Subito l’Atalanta manda i propri scout sulle tracce del baby difensore. E’ molto giovane, ma è già molto bravo. Lo vogliono vedere da vicino e lo aggregano alla squadra dei Pulcini nerazzurra per un paio di provini. L’impressione è ottima e dalla stagione successiva Thomas entra a far parte di uno dei vivai più importanti d’Europa. Diventa un calciatore dell’Atalanta e lo sarà per le successive undici stagioni.
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