Wikipedia, custode cybernetica dello scibile umano, avrebbe anch’essa difficoltà a definire e categorizzare il protagonista di questa storia. Un camaleonte del calcio bergamasco, un caleidoscopio di impegni sportivi in tutte le sue forme, un esploratore del pallone che ha cercato il confine della passione e ancora non è riuscito a trovarlo. O forse, un po’ come Buzz Lightyear, ci è andato oltre.
TUTTO COMINCIÒ COSÌ… – La storia di Luca ha un aspetto circolare, che arriva dove è partita oppure, se vi piace di più, parte dove poi finirà la propria corsa. Siamo a San Giovanni Bianco, medio-alta Val Brembana. Inverni rigidi e scorze dure. Al centro del villaggio, come vuole la tradizione, c’è la chiesa e vicino, vicino alla chiesa, l’oratorio. Come per tutti i ragazzi appassionati di pallone, diventa questo l’ombelico del mondo. La squadra a sette giocatori dei pulcini è la prima formazione ufficiale dove militerà Luca. Si chiama U.S. Oratorio Brembana e a insegnare calcio alla meglio gioventù della classe 1973 e 1974 c’è Erminio Rota. Ora ha raggiunto un’altra dimensione, ma le sue buone maniere e i suoi insegnamenti sono ancora nei cuori di tutti coloro che l’hanno conosciuto.
I ragazzi sono molto legati tra loro, tanto che le amicizie sbocciate durano ancor’oggi. Di quella squadra Luca è il difensore arcigno che però ha nel tiro dalla distanza un punto di forza e non disdegna, di tanto in tanto, di finire sul tabellino dei marcatori.
Il colpo migliore del repertorio lo usa proprio in occasione della sfida più importante della stagione, contro i rivali del Laxolo. Le squadre si contendono il vertice della classifica e all’ultimo minuto Luca si avventa su una respinta lunga della loro difesa e con un gesto tecnico e atletico degno di calciatori più maturi infila la palla al sette lasciando al portiere solo la possibilità di guardare la palla che gonfia la rete.
I compagni a quel punto lo sommergono in quello che dovrebbe essere un abbraccio e invece pare più la Royal Rumble. E alla fine della partita si porta a casa, a mo’ di premio partita il gioco in scatola de “Il pranzo è servito”.
Quella partita fini 1-1, il Laxolo si aggiudicherà la vittoria finale e Luca e i suoi compagni sono secondi, ma con la possibilità di accedere alle finali provinciali dove impattano in semifinale, contro un Ponte San Pietro e perdono solo ai calci di rigore. Così va a referto la stagione 1983/84.
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