22a serie A (3a rit.) – Como, stadio “Giuseppe Sinigaglia”, sabato 25 gennaio (ore 15)
Como – Atalanta 1-2 (1-0)
COMO (4-2-3-1): Butez 6; Engelhardt 5,5, Dossena 6,5, Kempf 6,5 (29′ st Belotti 6), Moreno 6 (26′ pt Fellipe Jack 6,5); Da Cunha (cap) 7, Perrone 7 (23′ st Caqueret 5,5); Diao 6, Paz 7, Fadera 7,5; Strefezza 6,5 (23′ st Cutrone 5,5). A disp.: 1 Audero, 25 Reina; 6 Iovine, 4 Kone, 94 Lesjak, 27 Braunöder, 90 Verdi, 60 Chinetti. All.: Cesc Fabregas 6,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi 6; Scalvini 6 (10′ st Ruggeri 6,5), Djimsiti 6,5, Kolasinac 6,5; Cuadrado 6 (11′ st Brescianini 8), De Roon (cap.) 6 (1′ st De Ketelaere 6,5), Ederson 7, Zappacosta 5 (1′ st Bellanova 6,5); Samardzic 6; Retegui 8, Lookman 6,5 (33′ st Toloi 6). A disp.: 28 Rui Patricio, 31 Rossi; 27 Palestra, 6 Sulemana, 8 Pasalic, 10 Zaniolo. All.: Gian Piero Gasperini 7.
Arbitro: Pairetto di Nichelino 6 (C. Rossi di La Spezia, Cipressa di Lecce; IV Ayroldi di Molfetta. V.A.R. Meraviglia di Pistoia, A.V.A.R. Maresca di Napoli).
RETI: 31′ pt Paz (C), 11′ e 25′ st Retegui (A).
Note: pomeriggio piovoso, spettatori 10.366 di cui 700 atalantini nel settore ospiti. Ammoniti Lookman, Jack, Brescianini e Samardzic per gioco scorretto, Cutrone per proteste. Tiri totali 15-5, nello specchio 5-3, parati 4-1, respinti/deviati 5-1. Var: 3 (goal check offside). Corner 4-5, recupero 4′ e 4′.
Como – Retegui la raddrizza al primo tiro in porta per poi mettere la freccia su un paio di inviti da sinistra della new entry del secondo tempo Brescianini, e il temporaneo vantaggio del Como in un brutto primo tempo è acqua passata sotto la pioggia per l’Atalanta, che al “Sinigaglia” torna al bottino pieno in campionato dopo quattro giornate di digiuno. Un degno antipasto del bivio di Barcellona per gli ottavi di Champions League mercoledì 29 con Mateo giunto alle soglie della ventesima stagionale di cui 16 in serie A.
La prima scossa è l’incornata centrale di Paz, contrastato da Djimsiti, al quarto, agevolata dalla palla a rientrare di Fadera, autore del terzo gol lariano all’andata il 24 settembre, dalla sinistra. I nerazzurri in terzo kit giallo rischiano il tredici proprio dalla stessa ala di casa, dietro invito di Perrone, ma Cuadrado, alla prima da titolare, eccelle nella chiusura in corner. La squadra di Gasperini si segnala per non pochi recuperi alti di Samardzic e Lookman sulle uscite e i disimpegni abborracciati del riciclato a terzino Engelhardt e soci, senza andare oltre un crossetto innocuo del futuro match winner da sinistra prima del tentativo a giro del convergente Zappacosta, autore dell’illusorio vantaggio a campi invertiti, a un giretto dal ventesimo, con lo specchio un metro più sotto. Zero al quoto, anche perché le cose restano a metà, vedi anticipo secco a spezzare l’asse Moreno-Paz con ribaltamento di Scalvini verso metà frazione che però coglie il serbo in ritardo favorendo il recupero del mediano sinistro in azzurro. Il Gasp per variare copione inverte i due di fascia. Niente da fare: De Roon alla mezzora stoppa ancora l’aletta, l’onnipresente Da Cunha borseggia Zappacosta e lo stesso Fadera viene valutato erroneamente in offside, salvo correzione del Var, nel rimorchio servito al mancino sotto la traversa da centro area di Nico Paz, 2-1 in autunno deviato da Kolasinac che stavolta è quello a tenerlo in gioco.
Troppi passaggi e aperture fuori misura, idee pochine e al 37′ si rischia pure il raddoppio, quando il solito noto rilancia dalla sua metà campo e il duo Paz-Diao combina quasi il patatrac con Scalvini a rinvenire e l’ispano-argentino a girare alto di sinistro spostato dal vertice destro. La catena atalantina di destra trova solo il terzo tiro dalla bandierina sprecato da Samardzic troppo sul portiere e al quarantesimo ecco un altro pericolo dalla punizione di Da Cunha dal centrodestra alzata sopra la sbarra orizzontale da Carnesecchi. A cinque e mezzo dall’intervallo, con lo scontro Perrone (fasciato in fronte)-De Roon (gran bernoccolo= a raddoppiare il recupero, il filtrante del colombiano per il bosniaco viene sventato dal doppio intervento Dossena-Kempf. Serve lo scossone di prammatica dal mister, nervoso anche per non aver potuto cambiare il capitano nell’extra time (inizialmente pareva con Pasalic), ma la ripresa, al netto del cambio CDK-fra’ Martino, s’avvia col mancato controllo dell’estremo ospite sul primo retropassaggio con spazzata in extremis di piattone per evitare guai del rompighiaccio dello score.
Scalvini sponda in ascensore l’angolo da sinistra del Panita (2′) senza ulteriori deviazioni, ma a ruota si rischia sempre, si rischia ancora, al primissimo lancio del capitano locale che pesca Jack e di qui a Strefezza che manca la porta di sinistro. Poco più tardi, è l’ex madridista a servire Perrone con la curva centrata in pieno dalla mira sballata sempre di mancino. Doppio cambio e il franciacortino, sovrappostosi alla genialata del nigeriano, la piazza per il la girata sinistra di controbalzo del killer oriundo. Il passaggio al 4-2-3-1 o 4-2-4 con Brescianini alto a sinistra è evidentissimo. Paz sposta e tira strozzatisismo dalla lunga su invito di Engelhardt dopo un recupero della sua mediana (18′), poi si alzala bandierina sul la di Ederson per Lookman e la sbandierata annulla il possibile ribaltamento col tocco sotto di sinistro davanti a Butez sbattuto sul palo interno di sinistra. Niente paura, perché sullo stesso assistman sbuca nuovamente il Chapita subito dopo per il destro sottomisura col baluardo nemico e fargli paura tagliandogli la strada nel prosieguo. Coscia destra toccata e finisce lì, per adesso.
Comincia una partita nella partita e Paz gira debolmente di mezza tempia la palla di Fadera (27′). In posizione irregolare, per fortuna, anche Cutrone, su una seconda palla innescata dal Gallo Belotti e rifinita da Paz (32′) che in realtà intendeva concludere in proprio dalla destra dell’area. Il fiammingo deve servirsi di tre tiri sul recupero di Ederson ai danni di Belotti per insaccare, complice Fadera, ma il tris viene annullato dalla carambola sul suo avambraccio destro all’ottantesimo. S’è già tornati a tre dietro con Toloi per Lookman. Allo start del recupero, Brescianini si ferma a un passettino dal rigore su Paz dietro giocata dell’eterno Fadera per poi deviargli la botta alzandola in calcio d’angolo. Finisce qui, prossima tappa coi sogni a Montjuic.