Spal – Atalanta 2-3 (2-1)SPAL (3-5-2):
Berisha 6,5; Cionek 6, Vicari 6, Felipe 6; D’Alessandro 6 (26′ st Tomovic 5,5), Valoti 7 (20′ st Murgia 5,5), Missiroli 6, Kurtic 6,5, Igor 7,5 (32′ st Floccari sv); Di Francesco 6,5, Petagna 7. A disp.: 22 Thiam, 25 Letica, 67 Cannistrà, 21 Strefezza, 24 Dickmann, 6 Valdifiori, 95 Jankovic, 9 Moncini, 43 Paloschi. All.: Semplici 6,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini 6,5; Djimsiti 5,5, Palomino 6, Masiello 5 (10′ st Muriel 8); Hateboer 6,5, de Roon 6, Freuler 6 (9′ st Malinovskyi 7), Gosens 7; Pasalic 6,5; Gomez 7, Zapata 6 (36′ st Toloi sv). A disp.: 31 Rossi, 64 Ndiaye, 37 Skrtel, 41 Ibañez, 99 Barrow. All.: Gasperini 7.
Arbitro: Manganiello di Pinerolo 6 (Rocca di Catanzaro, Muto di Torre Annunziata; IV Baroni di Firenze. Var Chiffi di Padova, Avar Lo Cicero di Brescia).
RETI: 6′ pt Di Francesco (S), 26′ pt Petagna (S), 34′ pt Gosens (A), 25′ e 31′ st Muriel (A).
Note: serata calda e serena, spettatori 11.706. Atalanta col lutto al braccio per onorare la memoria di Felice Gimondi, scomparso il 16 agosto scorso. Ammoniti de Roon, Valoti e Cionek per gioco scorretto. Var: 1 (26′ pt, presunto fuorigioco di Petagna). Corner 2-10, recupero 1′ e 4′.
Ferrara – Con la Spal l’Atalanta va in difficoltà come sempre e soffre di bestia dietro, ma la rimonta furibonda con Luis Muriel sugli scudi ed eroe del Sunday Night equivalgono lo stesso al segnale forte chiesto dal mister alla vigilia. Andrea Petagna (doppiettista l’anno scorso) e soci non ripetono l’impresa del 2018, ma c’è voluta una Dea in crescendo, baciata dalle sostituzioni decisive.
La doccia fredda del rompighiaccio (6′) della freccia Di Francesco, affondato come una lama nel burro del centrosinistra della difesa dopo lo scambio proprio con l’ariete giuliano per il rasoterra indisturbato sul primo palo, annacqua le idee all’undici di Gasperini, che rischia subito dopo sulla seconda palla concessa dopo il borseggio con cross di Valoti a Freuler: per fortuna il triestino ci arriva di destro e spara alle stelle. Pasalic svetta al decimo accarezzato dal tiro dalla bandierina sinistra di Gomez, ma la palla non s’abbassa nello specchio. Al 16′ il traversone dalla trequarti di de Roon innesca il ballo del liscio spezzato dalla spazzata dell’ennesimo ex, D’Alessandro, in fallo di fondo. Un tris cronometrico più tardi Gosens ciabatta il sinistro al volo sulla respinta della difesa locale al culmine di uno schema cervellotico da fermo (mani volontario di Cionek impunito) con Palomino a provare la torre sullo spiovente del Papu, segno che il forcing più di rabbia che di tecnica sta salendo di tono: al 21′ Zapata scodellando da destra chiama il pendolino biancazzurro a un’altra chiusura, stavolta su Pasalic, mentre il colpo di testa del colombiano sul corner susseguente è alla viva il parroco. Altri tre giri di lancetta e per poco l’argentino non la mette: Zapata e Gosens aprono lo spazio al filtrante di Freuler, il numero 10 tira addosso alle gambe di Berisha. Al 26′ il patatrac: Valoti ruba palla a de Roon, Igor si porta nei pressi del vertice sinistro, entra in area e coglie l’appoggio di Petagna, appostato lungo il secondo palo e dimenticato dal distratto Masiello.
Il Gasp ribalta la difesa con Masiello a destra e Palomino sull’altro lato, alla mezzora la girata dal limite di Duvan è una telefonata di cortesia. Al 33′ è Cionek a saggiare i riflessi del portiere della nazionale albanese sull’ammollo di Gosens, ma il tedesco si rifà con un superbo cabezazo sotto la traversa correggendo il cross dall’out opposto di Hateboer. A impedire il 3-1 di casa è Gollini con un balzo prodigioso per dire di no all’ascensore di Valoti (36′), smarcatosi sul tracciante a rientrare di Kurtic; verso l’intervallo, anche la fronte di Zapata (centrale, 38′) ricevendo da Palomino e al 40′ cogliendo la parte alta del montante su angolo da destra del Papu. Al 43′ Hateboer chiama a rimorchio Freuler, Berisha è super. Nella ripresa ci si aspetta un’ulteriore uscita dal guscio atalantina, ma è Kurtic a mangiarsi il gol arrivando di tempia all’8′ sul cadeau dal lato di D’Alessandro, beneficiario dell’apertura del solito Petagnone. Si opta per il doppio cambio: dentro Muriel e Malinovskyi per Masiello e Freuler, con de Roon a scalare a terzo di destra. Niente da fare, Igor ha decine di metri e per poco la sua discesa al 14′ non centra il bersaglio grosso. Al 17′ la parabola di Pasalic respinta dalla muraglia ferrarese finisce a Muriel, che di sinistro al volo chiama Berisha al tuffo. Il sospirato 2-2 al 25′ è proprio figlio delle mosse della panchina: giropalla, ucraino che dal centrosinistra si agita in combutta con Gomez, Muriel pescato in posizione centrale a 27 metri e mira perfetta nell’angolino a incrociare. Alla mezzora passaggio d’oro del colombiano-bis a Pasalic che si fa chiudere da Berisha, ma El Ronaldito se la ritrova a centro area grazie a Gomez e non può fallire. Il contropiede a due con Pasalic proietta Muriel al sinistro sullo stinco di Berisha al 42′, Floccari (quinto ex in campo) regala la fifa blu all’inizio del recupero: mancino dal limite a lato.
Si.Fo.