Gasperini si conferma un mister unico, la sua Atalanta ha fatto il record di conclusioni in una partita di Serie A, ma non ha vinto, un altro avrebbe spaccato la panchina, il tecnico nerazzurro, un signore, sorride. Quarantacinque sassate verso la porta, diciassette nello specchio, altrettante prodezze di Dragowski, il fenomenale portiere dell’Empoli. Che dire? “Che ai miei ragazzi non posso rimproverare nulla – esordisce il Gasp -. Lo dicono i numeri. Mi è sembrato di rivedere la partita di Copenaghen, noi a dominare, ma con la palla che non entrava mai. E’ stata una gara stregata, siamo stati sfortunati”.
Gli dicono che sono due punti persi nella corsa alla prossima Champions League, che una squadra, con un gioco così, stramerita, Gasp fa spallucce e regala un altro sorriso, che glielo sottolineano. “Non è che sono così tranquillo come vi sembro dopo una partita del genere, ho un bel mascherone in faccia, perché un po’ incazzato lo sono. Ma l’avete vista anche voi… Cosa posso dire? Tolti i primi dieci minuti, equilibrati, per ottanta minuti le abbiamo provate tutte per fare gol. Certo, dispiace, potevamo fare un bel salto in avanti, forse, proprio a cercare la perfezione nel pallone, ci è mancata la precisione quando è totale, ma le parate sono state da grandissimo portiere”.
Prossimo appuntamento Napoli, subito dopo la Coppa Italia, ci sarà del turn over. E qui Gasp si supera: “Non è che vedo che il turn over aiuti qualcuno (sacrosanta verità, ndr). Contro la squadra di Ancelotti giocheranno i soliti, così come in Coppa”.
Matteo Bonfanti