di Evro Carosi

Milioni di anni fa un incantesimo permise alle isole più belle del Pacifico di salire in cielo e trasformarsi in  stelle. La loro regina Kauai, pur essendo la più bella, volle rimanere in mezzo all’oceano per difendere le isole rimaste. Kauai è un luogo incredibile che sembra essere uscito dalla preistoria. Verdi coste alte mille metri si tuffano in mare dipingendo panorami che neppure sospettavo esistere. Una fitta vegetazione che cambia tinta ad ogni angolo è sparsa ovunque in modo elegantemente disordinato. Come nei disegni dei bambini, anche qui c’è una nuvola solitaria che staziona appena sopra il picco più alto del monte. Da li sgorgano senza sosta gocce di pioggia che alimentano meravigliose cascate. Spiagge da film, un magnifico canyon e tutto quello che serve per ammutolire ogni mortale. Pur abitata, Kauai dà l’impressione di potersi liberare degli intrusi con una semplice scrollatina del dorso. Qui comanda la natura. Vedendola per la prima volta non si può che provare meraviglia e rispetto. Solo chi è privo di cuore riuscirebbe a non commuoversi davanti a quanto questo paradiso sa regalare agli occhi umani.
Mentre scrivo sono in volo verso Vancouver. Dall’aereo vedo Seattle. Forse non è Seattle. Anzi, sicuramente non è Seattle, ma mi piace pensare che lo sia, perché è un nome che suona bene. Di notte, dall’alto, vedo un’enorme distesa di luci. Penso a quando l’uomo avrà occupato ed illuminato tutto il pianeta. Se quel giorno arriverà, forse  anche Kauai, sconfitta, preferirà  andare in cielo e diventare una stella.