Bergamo Basket 2014 – Remer Blu Basket Treviglio 73-86 (14-22, 34-45, 48-70)BB14:
Taylor 17 (4/9, 3/6, 6 ass.), Roderick 20 (5/13, 1/4, 7/8, 15 r., 4 ass.), Sergio (cap.) 6 (1/1, 1/2, 1/2), Fattori 8 (4/7, 0/2), Benvenuti 9 (4/6, 1/1 tl); Augeri n.e., Zugno 2 (1/3), Bedini, Marelli n.e., Casella 6 (3/6, 0/3, 6 r.), Zucca 5 (2/6, 0/2, 1/2, 1 st.), Piccoli n.e. Coach: Sandro Dell’Agnello. Rimbalzi 8-30, assist 12.
BLU BASKET: Caroti 16 (1/2, 4/5, 2/4, 4 ass.), Roberts 24 (2/7, 6/14, 2/2, 6 r.), Pecchia (cap.) 10 (4/9, 0/6, 2/2, 9 r., 7 ass.), Nikolic 14 (4/6, 2/5), Borra 7 (2/6, 0/1, 3/3, 9 r., 2 st.); Siciliano, Palumbo 5 (2/3, 0/1, 1/2), Belotti, Taflaj 4 (2/3), Abati Toure, D’Almeida 6 (1/2, 1/2, 1/2, 4 r, 1 st.), Tiberti (0/1 da 2).
Coach: Adriano Vertemati. Rimbalzi 12-32, assist 15.
Arbitri: Caforio di Brindisi, Materdomini di Grottaglie e Giovannetti di Rivoli.
Note: spettatori 2001. Timeout: 5’03” B, 12’41” B, 15’51” T, 18’32” T, 22’31” B, 26’40” T, 34’13 T. 5 falli: Zugno 39’45”.
Bergamo – Dopo i ko di Roma e Legnano, ecco la caduta in casa. Perché nel derby da sold-out Treviglio fa tutto meglio e centra il poker di bottini pieni di fila, portandosi a 2 lunghezze da una Bergamo Basket retrocessa al terzo posto dell’A2 Ovest (24 a 22) e svuotata fino a subire passivamente l’inesorabile legge del non c’è due senza tre. Niente rivincita del ko al supplementare dell’andata, perché dopo il PalaFacchetti i remerini si prendono in scioltezza anche il PalaAgnelli.
La Blu Basket, reduce dal tris vincente Legnano-Orlandina-Scafati (tra le mura amiche gli ultimi due), esordisce con le triple di Caroti e Nikolic (6-2, 2’40”) inframezzate dall’entrata con appoggio al cristallo di Roderick, ma il play ospite sforna la fotocopia per il più 5 a tiro della ciuffata di Fattori e i gialloneri sono condannati a rincorrere senza agguantare mai gli altri nemmeno per ipotesi. Si spadella sui due fronti fino al 12-6 dello sloveno dalla distanza a metà del primo quarto e Dell’Agnello abbassa il quintetto, punito da Borra e Roberts dalla lunetta per il meno 8 con l’aggravante del terzo fallo di Sergio. Il regista trevigliese ne piazza un’altra tanto per gradire (19-10, 7′), mentre di qua tiene botta il solo Fattori, poi D’Almeida punisce sempre da dove ci vuole il prefisso il minimo accenno di zona (22-12). Dal massimo gap i cittadini provano a rientrare con soluzioni buttandosi nel pitturato col duo Zucca-Zugno, l’aria fresca dalla panchina, anche se gli ospiti continuano a ferire dove vale dispari, stavolta con due prodezze di Roberts: dall’angolo e frontale, a un settebello scarso dalla sirena corta è 31-17. Mikolic scrive addirittura 16 e Taylor indovina la prima da fuori per i suoi, ma la guardia Usa degli altri al 4′ eguaglia Caroti con la terza a lunga gittata (38-20).
Prima della pausa, spazio per l’alley-oop Tiberti-Roberts, che però innesca la reazione locale: la miniserie da 5 di TRod, il gioco da 3 di Benvenuti e il borseggio del meno 10 di BT che anticipa la seconda sospensione Remer (32-42) e l’avvitamento di Zucca. Classico fuoco di paglia. Caroti (1) e Palumbo tengono sopra i Vertemati-boys, ma è chiaro che fin qui conta il 9 a 2 nel tiro pesante e difatti l’americano in biancoblù azzecca il poker al rientro sul legno toccando quota 50 (più 14) dopo nemmeno un minuto e mezzo. La terza penalità di Borra non frena né lui né i compagni, e se anche Pecchia ritrova la mira perduta è notte fonda (56-38, 2’31”). Roberts affossa definitivamente ogni velleità di rimonta scavando 19 solchi. La BB14 fa cilecca e a 5′ dall’ultima passerella cronometrica il centrone fa 62-40. Punto di non ritorno? Sissignori. Pur caricandosi di falli a favore degli esterni nemici, alla fine la palla scotta sempre nelle mani dei soliti noti e la coppia Caroti-Pecchia la sigilla a una decade dal gong. D’Almeida, Roberts e pure Taflaj umiliano la BB14 con la potenza di un tuono in area e fuori, toccando i 29 di vantaggio. L’orgoglio di mori e rincalzi bergamaschi si riporta sotto (60-79 di Taylor in rovesciata, 6′), Sergio e ancora il play di West Hollywood salvano parzialmente l’onore concedendosi le inutili cannonate finali. Quattro in doppia cifra contro due: solo questo dice tutto di una straprovinciale psicologicamente chiusa, forse, ancor prima del salto a due.
Simone Fornoni