Atalanta – Sassuolo 3-1 (1-0)
ATALANTA (3-4-2-1):

Musso 6,5; Scalvini 6 (29′ st Koopmeiners 6), Djimsiti 7, Kolasinac 7 (36′ st Palomino sv); Holm 6,5, Ederson 6,5, De Roon (cap.) 7, Zappacosta 6,5; Pasalic 7,5 (29′ st Muriel 6), Miranchuk 7 (42′ st Zortea sv); De Ketelaere 8,5 (29′ st Scamacca 6). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 4 Hien, 43 Bonfanti, 20 Bakker, 22 Ruggeri, 44 Mendicino. All.: Gian Piero Gasperini 7.
SASSUOLO (3-5-1-1): Cragno 6; Tressoldi 5, Ferrari (cap.) 6, Viti 5,5 (1′ st Toljan 5,5); Missori 6, Castillejo 5,5 (30′ st Laurienté 6), Lipani 6 (39′ st Thorsvedt 6), Bajrami 5,5 (30′ st Boloca 6), Ceide 5 (30′ st Pedersen 6);  Volpato 6,5; Mulattieri 5,5. A disp.: 25 Pegolo, 47 Consigli; 5 Erlic, 30 Loeffen, 36 Kumi, 10 Berardi, 9 Pinamonti, 19 Alvarez. All.: Alessio Dionisi.
Arbitro: Santoro di Messina 7 (Prenna di Molfetta, Vecchi di Lamezia Terme; IV Volpi di Arezzo. V.A.R. Serra di Torino, A.V.A.R. Piccinini di Forlì).
RETI: 24′ pt e 18′ st De Ketelaere (A), 26′ st Miranchuk (A), 50′ st Boloca (S).
Note: Koopmeiners premiato dal CEO Luca Percassi per le 100 presenze nerazzurre raggiunte col Lecce. Tardo pomeriggio freddo e serena, spettatori 14.509 di cui 141 nel settore ospiti per un incasso di 194.651,39 euro. Ammonito Ceide per gioco scorretto. Occasioni da gol 23-9, tiri totali 25-10, parati 5-3, respinti/deviati 5-2, legni 1-0. Corner 7-7, recupero 1′ e 5′.

Bergamo – Controllo praticamente da terra, sfera alzata quanto basta e sinistro tanto ravvicinato quanto chirurgico. Poi destro sulla stessa combinazione, quasi a fotocopia, e palla dentro per ringraziare Miranchuk dell’ultimo assist rendendogli il favore. De Ketelaere batte il quinto e il sesto colpo stagionale trascinando l’Atalanta al quarto di finale di Coppa Italia San Siro contro il Milan che ne detiene tuttora il cartellino. Ci sta anche l’errore finale di Djimsiti che cicca il disimpegno e s’inginocchia aprendo l’angoletto a Boloca col destro davanti alla lunetta al fotofinish.
Se al 5′ Ferrari toglie in scivolata la palla a un De Ketelaere comunque in vena di liscio sul la di Ederson, in fuga lungo l’out destro, entro un paio di lancette ecco il destro a giro appena fuori area di Volpato, una delle 9 novità nella formazione ospite rispetto al campionato contro la cinquina piena di casa, intercettato da Musso sugli sviluppi del primo angolo della serata. Entro la sporca dozzina e oltre, però, la reazione bergamasca è in triplice copia: Lipani si frappone in corner al gioco tra quinti, Cragno nega il fondo del sacco allo stacco di Scalvini sul corner di Miranchuk da destra e, infine, è CDK a girare a lato di testa il traversone di Holm.
La miccia ormai è innescata e, scollinato il quarto d’ora, deve pensarci Ferrari a stoppare il sinistro di Pasalic da centro area a rimorchio dell’avanzatissimo Kolasinac. Una prova generale, col senno di poi, per la zampata in caduta del belga che gabba il capitano avversario tramutando in oro colato la sponda dal fondo del jolly croato sul cross morbidissimo del russo dalla trequarti destra. Il crossatore, due corsette cronometriche più tardi, telefona in mezzo a una selva di gettonisti.
Castillejo ci prova invano dalla distanza col sinistro a una dozzina dall’intervallo, ma la palla schizza veloce a lato rimbalzando davanti al portiere argentino. Al 39′ tocca a Zappacosta, che chiama Cragno alla difesa del legno di competenza senza fare un passettino in più sullo scarico dell’apripista dal lato corto; il brasiliano ex Salernitana, prova la delpierata dalla lunetta priva di esito. Ancora CDK si fa vedere in gioco aereo sul terzo tiro dalla bandierina (41′), quindi il bello e il brutto di Scalvini che recupera metri su metri a Missori prima di regalare l’attrezzo a Lipani per lo stesso terzino: pallone in mezzo, Musso in tuffo.
Parte la ripresa e lo slalomista ex Lokomotiv entro il quinto ha già mancato il bis su allunghino di De Roon, col vatreno a svettare alto incrociando l’ennesimo ammollo dell’ex spezzino per poi interporsi distrattamente col fondoschiena tra l’olandese e il gol (8′). Oltre il decimo, la traversa di tacco di Miranchuk sempre su centrata di Holm, il muro sassuolese su Ederson e il colpo di reni di Cragno decisivo per negare alla zuccata scalviniana la gioia del 2-0. Ed è proprio il braccetto palazzuolese a salvare in coner su Volpato, servito da Missori, a tiro della loffietta di Mulattieri, al 13′. Una manita d’orologio e la pratica è chiusa: da rimessa lunga di Zappacosta stavolta sulla corsa di Pasalic a sinistra è Miranchuk, alla Socrates, a smazzare il passaggio vincente per il doppiettista di giornate che la infila col piede debole. Lo score esonda e Lyosha, dopo un primo tentativo di destro respintogli, raccoglie a dovere rientrando sul sinistro nell’angolino il favore di ritorno del bomber dell’ottavo secco. Cartacarbone da sinistra e stavolta la mira è ai dirigibili (28′). Il sinistro di Boloca da sesto angolo è centralissimo, Muriel cicca il poker verso il novantesimo sprecando l’assist di uno Scamacca sciupone di suo. La graziosa concessione del gol della bandiera, leggi rinvio svirgolato di Musso non spazzato a dovere dal perno albanese e recupero alto di Thorsvedt per la corsa in navata con tiro implacabile del centrocampista ospite per il gol della bandiera.