DARFO BOARIO TERME (BS)

– Con una performance straordinaria, una giornata praticamente passata tutta all’attacco e una bellissima azione solitaria nel finale, il lombardo Alessandro Romele si è laureato campione italiano su strada degli Juniores a Darfo Boario Terme. Una giornata stupenda per lui, bergamasco di Lovere, ottenuta praticamente sulle strade di casa. Ha tagliato tutto solo il traguardo, si è fermato ed ha alzato la bicicletta al cielo in segno di trionfo. Con 1’40” di ritardo è andato a prendersi la medaglia d’argento il veneto Edoardo Zamperini (Assali Stefen Omap), terzo l’emiliano Federico Biagini a 1’42”. Una prima giornata da ricordare per il doppio evento tricolore organizzato dall’A.S. Boario del presidente Ezio Maffi (foto Fabiano Ghilardi/BICITV).
Sono 162 gli atleti che si presentano al via della massima competizione nazionale. Con Maffi, a fare da starter all’evento ci sono anche il sindaco di Darfo Boario Terme Ezio Mondini ed il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni.
La gara è bella ed avvincente e si susseguono attacchi a ripetizione. Nei primi chilometri si fanno vedere Diego Barriviera (Friuli V.G.), Riccardo Florian (Veneto) e Vincenzo Russo (Toscana), ai quali si aggiunge poi Marco Di Bernardo (Friuli). I quattro guadagnano qualche secondo di vantaggio, ma poi vengono ripresi. Il nuovo attacco viene portato da Riccardo Ricci (Umbria), Christian Scelfo (Toscana) e Matteo Lovera (Piemonte), ma anche in questo caso i fuggitivi non hanno fortuna. Provano l’allungo anche Lorenzo Giordani (Toscana), Federico Di Mauro (Abruzzo) e Simone Roganti (Abruzzo), ma anche in questo caso il gruppo non concede spazio.
I presupposti per l’azione più importante della gara si sviluppano poco prima della fine del secondo giro. Con un’azione, a dir poco coraggiosa, si lanciano all’attacco due atleti di valore come Alessandro Romele (Lombardia) e Matteo Scalco (Veneto). La combattività dei due viene premiata: il duo guadagna un minuto di vantaggio sul gruppo che però non resta del tutto impassibile.
Alle spalle dei fuggitivi fuoriescono quattro atleti: si tratta di Cesare Chesini (Veneto), Simone Rosa Brusin (Piemonte), Carlo Sciortino (Sicilia) e Federico Savino (Toscana), ai quali si aggiungono successivamente anche Raffaele Mosca (Umbria) e Natan Marezzi (Emilia Romagna).
I sei però vengono riassorbiti e, ancora una volta, escono altri inseguitori che stavolta riescono a fare la differenza. Infatti, gli inseguitori acciuffano i due di testa e al comando si forma un gruppo di 8 atleti. Oltre a Romele e Scalco, ci sono Dario Igor Belletta (Lombardia), Federico Biagini (Emilia Romagna), Giulio Pellizzari (Marche), Manuel Oioli (Piemonte), Gianmarco Carpene (Veneto), Edoardo Zamperini (Veneto).
Sulla salita di Gianico perde contatto Scalco che viene raggiunto da un terzetto di contrattaccanti composto da Ludovico Crescioli (Toscana), Mirko Bozzola (Piemonte) e Luca Bagnara (Emilia Romagna) e i tre navigano a 22 secondi di svantaggio dai fuggitivi.
Si forma quindi un drappello di 11 corridori al comando della corsa quando iniziano gli ultimi due decisivi giri che prevedono il passaggio sul muro di Cornaleto. Sfortunato il marchigiano Pellizzari che fora, ma è bravo poi a rientrare sulla testa della corsa.
Il gruppetto al comando però perde i pezzi in salita, ma è in un tratto in pianura che Romele accelera e prende il largo. Affronta da solo già il primo passaggio sul muro, sembra un’azione azzardata la sua e invece, pennella alla perfezione ogni curva in discesa, incrementa il suo vantaggio in pianura e nell’ultimo giro arriva a guadagnare fino a oltre 1’30” sui due più immediati inseguitori che sono diventati il veneto Edoardo Zamperini e l’emiliano Federico Biagini.
Gli ultimi chilometri sono una passerella trionfale e un’emozione grandissima per Alessandro Romele, bergamasco di Lovere, 20 km di distanza da Darfo Boario Terme, per lui è il giorno più bello, la realizzazione di un sogno grandissimo, praticamente sull’uscio di casa.
Le parole del vincitore Alessandro Romele sono di grande gioia: “Non so neanche io che cosa ho fatto, io sono di Lovere, un paese qui vicino, e dall’inizio dell’anno ho pensato agli Italiani a Darfo Boario Terme come mio obiettivo. Il mio vero obiettivo stagionale erano gli Italiani a cronometro, ma comunque il pallino era puntato sugli Italiani strada e ci ho creduto. L’anno scorso il risultato non è arrivato però comunque ero lì davanti a lottare per vincerlo. Quest’anno ho dato tutto e – ripeto, non so neanch’io come sia successo. Fino agli ultimi 50 metri non ho mai smesso di pedalare, è stata la sofferenza più grande della mia vita, però una sofferenza così ha portato a una gioia immensa come il tricolore che credo sia la maglia più ambita da tutti i corridori Juniores. Sarò banale, ma la dedica è per tutta la mia famiglia che mi supporta e che mi aiuta, e a tutta la mia squadra, la Ciclistica Trevigliese. Una dedica particolare a mio nonno che non c’è più e non ho mai conosciuto. È il mio angelo custode e questa vittoria è per lui”.
Il secondo classificato Edoardo Zamperini ha detto: “È stata una bellissima gara, sono uno scalatore puro, le salite erano corte dure e quindi non adattissime a me. Oggi ho dato tutto, ha vinto il più forte e sono contento così. Quest’anno sia nello sport che a scuola i risultati per me sono ottimi, da questa stagione mi aspetto un primo posto visto che questo è il sesto secondo posto che ottengo quest’anno”.
Il terzo classificato Federico Biagini afferma: “Devo essere sincero, fino a quando non ho provato il percorso, non pensavo potesse essere adatto a me. Provandolo, invece, ho capito che potevo fare bene e oltretutto mi sentivo anche veramente bene. Sono contento della medaglia di bronzo”.
Soddisfazione piena anche per il presidente del comitato organizzatore Ezio Maffi: “Una giornata spettacolare. Sotto il punto di vista organizzativo tutto è andato per il meglio, dal punto di vista agonistico abbiamo visto una gara bellissima. I ragazzi ci hanno regalato una grande corsa e poi avere un vincitore che è qui della nostra zona ci riempie di orgoglio”.