Entrambi classe 1994, tutti e due talenti dal valore indiscusso, probabilmente i prodotti del vivaio nerazzurro più forti dell’ultimo decennio, dal paradiso Atalanta all’inferno Milan. Parliamo di Andrea Conti e Mattia Caldara, il primo che sembra finalmente a un passo dal rientro dopo un calvario durato un’intera stagione, il secondo che dovrà aspettare almeno due mesi per tornare il centrale difensivo di assoluto affidamento visto con la squadra del Gasp.
Kessié a parte, diventato subito un pilastro dei rossoneri, finora per gli altri due ex atalantini il Milan non ha significato la definitiva consacrazione nel grande calcio italiano ed europeo. Conti è arrivato a Milano nell’estate del 2017. Cinque convincenti presenze dell’esterno destro già nel giro della Nazionale e poi il legamento del ginocchio sinistro che fa crack. Andrea ce la mette tutta e recupera a inizio marzo, nemmeno il tempo di tornare nella mischia e una ricaduta lo fa fermare di nuovo. Ora la luce in fondo al tunnel, la prima convocazione da parte di Gattuso in Milan-Samp e la sgambata già fissata in occasione della sfida tra la Primavera rossonera e i pari età del Chievo.
Se per Andrea il futuro pare sul punto di tornare radioso, per Mattia l’inizio di stagione è stato a dir poco sfortunato. Prima l’idea di Gattuso di aspettare che il ragazzo imparasse a memoria i movimenti a lui sconosciuti di chi passa dalla difesa a tre a quella a quattro, ora un brutto infortunio, uno strappo di tre centimetri al muscolo del polpaccio destro, unito alla lesione parziale del tendine achilleo, in mezzo una sola presenza ufficiale, in Europa League col Dudelange. A Caldara, cuore atalantino di Scanzorosciate, i migliori auguri di una pronta guarigione e di tornare presto il magnifico difensore-goleador ammirato in queste stagioni al Comunale di Bergamo.