“Se si torna in campo, lo si dovrà fare con la massima serenità, così come merita questo sport meraviglioso”. Parola di Cristian Del Giudice, allenatore del Cene Calcio, in queste settimane impegnato nel continuare a stimolare i suoi ragazzi. Il periodo è tutt’altro che semplice, ma il gruppo biancorosso resta unito, come ci racconta il giovane mister seriano: “Ai ragazzi ho spiegato che, a prescindere di come andrà a finire la stagione e indipendentemente dalla loro esperienza calcistica, quello che serve ora è restare in movimento e tenersi allenati, in attesa di una ripartenza che però temo non arriverà prima di qualche mese”.
Prima l’inizio del campionato, con sole tre partite giocate, e poi lo stop. Un avvio a singhiozzo di stagione che per Del Giudice si poteva evitare: “Che la situazione fosse una bomba a orologeria pronta ad esplodere lo sapevamo un po’ tutti, si è comunque provato a spingere l’acceleratore sull’ottimismo nella speranza che si potesse proseguire. Avviare la stagione in queste condizioni è stato molto impegnativo: dall’allestire la rosa al rispetto del protocollo, scendere in campo è stato difficile un po’ per tutti. Ma dobbiamo considerare che ci sono molte altre cose più importanti del calcio: allenarsi e giocare è pericoloso per i ragazzi, in caso di contagio non solo non si potrebbe scendere in campo ma nemmeno lavorare. Anche per questo proseguire con allenamenti in gruppi o sottogruppi ci è sembrata un’idea impraticabile: viviamo alla giornata, tenendo le dita incrociate”.
Anche perchè il calcio di questa primissima parte di stagione era solo un lontano parente di quello che conosciamo e che amiamo: “E’ un gioco di squadra, che va vissuto a cuor leggero, e tra autocertificazioni e spogliatoi separati queste gare erano vissute in un clima tutt’altro che sereno – precisa Del Giudice -. La voglia di tornare in campo e rivedere i ragazzi è tanta, ma un’ipotetica ripartenza di gennaio assomiglierebbe molto a mio avviso a un’altra scommessa, con condizioni che andrebbero a compromettere il campionato”. Sull’ipotesi di terminare la stagione con lo svolgimento del solo girone di andata per poi disputare direttamente gli spareggi promozione e retrocessione, Del Giudice, si dice contrario: “Giocarsi tutto in 12 partite rischierebbe di non vedere rispettati i veri valori in campo, sia per chi punta al salto di categoria che per chi, come noi, deve salvarsi. L’augurio è che si torni presto in campo, ma in questo momento la classifica è l’ultimo dei pensieri”.
Fabio Spaterna