A pochi giorni dall’operatività delle infrastrutture tecnologiche necessarie al suo funzionamento, a Bergamo è in corso su 200 pazienti il telemonitoraggio, il servizio di controllo a distanza previsto da Regione Lombardia nella fase 2 del coronavirus, gestito attraverso un’apposita piattaforma e una centrale operativa di supporto. La telesorveglianza vede l’importante collaborazione dei medici di famiglia, tanto che è stata avviata da 188 di essi (circa il 30% dei medici di famiglia titolari) tramite le apposite piattaforme. In 40 hanno aderito alla piattaforma regionale, mentre 148 utilizzano piattaforme di Cooperativa. Destinatari del servizio sono, al momento, i pazienti Covid dimessi dall’ospedale, i pazienti Covid in quarantena, i pazienti sospetti Covid in isolamento domiciliare e i pazienti ad alto rischio di vita in caso di infezione da Covid. Le Cooperative di medici coinvolte sono IML, InSalute e Medi.co.
“Il telemonitoraggio assume un interesse ancora maggiore a seguito della pubblicazione, pochi giorni fa, della delibera regionale 3114 sull’Attività di sorveglianza nella fase 2, che prevede proprio il monitoraggio dei casi (sospetti o accertati) e dei contatti da parte dei Medici di Assistenza Primaria – spiega il dottor Marco Cremaschini, del Dipartimento di Cure Primarie di ATS Bergamo – Il telemonitoraggio consente di effettuare la sorveglianza delle condizioni cliniche del paziente attraverso chiamate telefoniche periodiche, generalmente quotidiane, da parte di operatori della Centrale operativa e il monitoraggio di alcuni parametri che vengono rilevati mediante specifici dispositivi (termometro, sfigmomanometro, pulsossimetro, spirometro) che vengono forniti al paziente”.
Il servizio può essere attivato da un medico di assistenza primaria aderente a una piattaforma riconosciuta da Regione Lombardia, che può programmare la tipologia del monitoraggio, la frequenza delle rilevazioni e le soglie superate le quali il medico riceve notifiche di allerta. “Il telemonitoraggio è un aiuto per il medico e un’opportunità per il paziente e risponde anche alla necessità di tutelare la sicurezza e la salute del personale sanitario e socio-sanitario riducendo le occasioni di contatto pur mantenendo elevata la qualità dell’assistenza”, conclude il dottor Cremaschini. A Bergamo sono attualmente attive, oltre alla piattaforma regionale, altre due piattaforme gestite da Cooperative di medici di famiglia già operanti nell’ambito del Progetto Regionale di Presa in carico della cronicità.
LE DICHIARAZIONI
Mario, Sorlini, (nella foto) presidente IML: “La Cooperativa IML in questo periodo di emergenza ha attivato un servizio di telemonitoraggio domiciliare ai pazienti COVID o sospetti tali tramite la sua piattaforma denominata DaVinci Salute. Il medico, sia socio IML sia non socio, aderendo alla piattaforma DaVinci attiva un servizio di sorveglianza del proprio assistito con l’ausilio di personale di IML (segreteria, infermiere Case Manager e medico) attivo h 12 per 7/7 gg. Il MMG decide per il suo paziente quale sia il piano di monitoraggio e di sorveglianza più indicato, inserendolo direttamente su piattaforma e richiedendo alla Cooperativa i devices di cui fornire il suo paziente per un adeguato controllo. Tali strumenti sono recapitati al paziente stesso attraverso personale sanitario dotato di DPI oppure consegnati direttamente al medico. Tale attività ha l’ambizione di proporre una modalità di gestione della assistenza al paziente cronico e fragile anche su modelli più innovativi e moderni”.
Marco Agazzi, Responsabile sezione Bergamo della Cooperativa InSalute: “Dall’inizio della pandemia ho iniziato a monitorare i pazienti sospetti da remoto due volte al giorno. Tutto questo lavoro rimaneva però nel mio telefono e su un foglio elettronico autogestito. Aderendo al progetto di telemonitoraggio attivato dalla Cooperativa In.Salute ho avuto subito a disposizione i saturimetri da consegnare ai pazienti che ne avevano necessità e ho trovato un valido supporto al mio lavoro quotidiano di medico. La piattaforma è molto semplice e collegata al SISS, questo permette con il solo codice fiscale del paziente di importare l’anagrafica certificata senza possibilità di errore. In pratica nessun documento cartaceo da compilare. Il medico può valutare quale tipo di monitoraggio attivare e con quale frequenza”.
Massimo Giupponi, Direttore generale ATS Bergamo: “La strategia di prevenzione e di salute pubblica su cui Regione Lombardia sta investendo in modo importante, attraverso questa nuova piattaforma regionale di telemonitoraggio, prevede un forte lavoro con i medici di base e le loro cooperative. Li ringrazio per avere accettato questa scommessa importante e necessaria per il nostro territorio. Siamo impegnati ad arruolare in questo fondamentale progetto il maggior numero di MAP possibile che operano sul nostro territorio. Sarà loro cura coinvolgere il maggior numero di pazienti possibili per monitorare lo stato di salute dei cittadini a casa loro, attraverso le nuove tecnologie”.