Atalanta – Roma 1-1 (0-1)ATALANTA (3-5-2):
Gelmi 7; Cittadini 6, Scalvini 7, Ruggeri 6; Ghislandi 6,5, Gyabuaa 7, Sidibe 6,5, Oliveri 6,5 (25′ st Rosa 6), Grassi 6 (1′ st De Nipoti 7, 40′ st Giovane sv); Cortinovis (cap.) 6,5 (46′ st Zuccon sv), Kobacki 6. A disp.: Dajcar, Vismara (p), G. Renault, Scanagatta, Hecko, Berto. All.: Massimo Brambilla 6,5.
ROMA (4-2-3-1): Mastrantonio 7; Tomassini 6, Codou 6, Morichelli 5,5, Feratovic 6; Tripi (cap.) 6,5, Darboe 7 (44′ st Faticanti sv); Ciervo 6 (19′ st Bove 6), Milanese 6,5 (7′ st Podgoreanu 6), Zalewski 7; Afena-Gyan 7 (19′ st Tall 6). A disp.: Boer, Megyeri (p), Vicario, Buttaro, Rocchetti, Tahirovic, Bamba, Cassano. All: Alberto De Rossi 6,5.
Arbitro: Carella di Bari 5,5 (Belsanti di Bari, Dell’Olio di Molfetta).
RETI: 11′ pt Gyan (R), 28′ st aut. Feratovic (A).
Note: ammoniti Tomassini e Morichelli per gioco scorretto. Tiri totali 10-13, nello specchio 5-6, respinti/deviati 3-0, parati 5-5, legni 1-1. Corner 2-5, recupero 1′ e 5′.
Zingonia – Cronaca pienotta, più suspense da tocchi e rintocchi che tecnica pura, risultato minimo. Al di là del naso avanti nemico grazie alla spizzata di Gyan sulla palla dentro di Zalewski dalla zolla teoricamente di Ghislandi, con l’altro “prestito” della (o alla? Bel dilemma) prima squadra Ruggeri a mancare il recupero in diagonale per poi propiziare con traversa e successivo rimpallo l’autorete del punticino by Feratovic, complice l’ombra di Scalvini a stagliarsi sulla situazione inattiva. L’Atalanta Primavera continua a essere bellina quanto poco produttiva. Sul tappeto di verde di casa, con l’1-1 acciuffato alla Roma, ha fatto poker consecutivo di risultati nulli dopo quelli, pur spettacolari, rimediati con Inter, Juventus e Milan. Non si vince dal 3-1 interno all’Ascoli del 10 marzo, alla penultima di andata. E adesso il calendario fino a metà del mese prossimo si appesantisce come noto del recupero della terza di ritorno a Empoli: cadrà mercoledì 12 maggio alle 11, dopo domenica 25 aprile a pranzo dal Torino, lunedì 3 alle 15 col Bologna e il weekend dell’8 dal Cagliari, prima dell’ottava col Sassuolo.
Meglio i giallorossi di De Rossi senior nella prima metà, a differenza di una ripresa con leggera prevalenza di gioco ma non proprio di occasioni propizie da parte dei Brambilla-boys, saliti si fa per dire a quota 25 in una classifica che seguita a vedere i playoff col binocolo. A ruota del vantaggio, al 13′ Milanese apre il corridoio a Darboe che allarga troppo il piattone dal limite, quindi un Cortinovis impreciso a livello individuale sbatte sul muro di Ndiaye Codou e al 18′ la prima conclusione in porta dalla lunetta lungo l’asse destro di Kobacki non richiede più d’un tuffetto al portiere ospite per bloccare in presa. Al 24′ la paratona di Mastrantonio, che toglie a Oliveri da sotto la traversa la sfera magica di controbalzo a incocciare la discesa crossata della dinamo umana Gyabuaa dal lato corto. A un paio di giri di lancetta dalla mezzora, invece, è bravo Gelmi nell’uscita da kamikaze per dire di no a Milanese, sull’inserimento trovato in linea con l’assistman del rompighiaccio. La punizione a giro del trequartista palermitano a un quarto d’ora dall’intervallo è facile preda del ragazzo altrui coi guantoni, mentre due minutini più tardi lo stesso gira in modo impreciso in elevazione svettando sul calcio franco di Ghislandi dalla trequarti destra.
Al rientro dal tunnel i fuochi d’artificio, se possibile, sono ancora più frequenti e variopinti, anche se la Baby Dea senza Italeng e Vorlicky manca di peso e inventiva. Zalewski ci prova di seconda (11′) sganciando una loffia centrale, ma lo spreco vero è di Cittadini, inseritosi di testa nella battuta cronometrica successiva sull’ammollo dal fondo del ghanese di Parma dopo il filtrante del capitano atalantino. La porta, purtroppo, è un po’ più in basso: non c’era alcuna opposizione, gol mangiato e bevuto. Al 16′ la mezzala siciliana dalla O di Giotto pennella così così di fronte a correzione della fotocopia (16′) con servizio dell’esterno osiense, agevolando il salvataggio in due tempi del collega-dirimpettaio del portierone di Brusaporto che invece al 22′ deve dar fondo alla statura per esteso per levare la ragnatela dall’angolino a Darboe, protagonista di un gran lampo di bravura sullo schema da fermo a due col solito esterno alto a sinistra. Una sfida a strappi sempre piacevole. Ce n’è ancora fin quasi al gong: il colpo di frusta non è il forte dell’enfant-du-pays coi galloni, al 25′, quando Ruggeri gliela mette tumida, tanto da non incrociare nemmeno, roba che precede di non molto la sciocchezza di Morichelli che entra in stile V for Vendetta sul razzente De Nipoti propiziando l’episodio del pareggino con l’estremo baluardo capitolino a sfiorare in punta di falangi la traiettoria del mancino zognese. Alla mezzora proteste del migliore in mezzo dei romanisti, che calcia strozzato centralmente nel duetto con Tall dopo il la di Podgoreanu, poi per fortuna ci pensano la traversa interna e Gelmi a calare la saracinesca sull’assolo dello sfortunato auto-impattatore (37′) e sulla mira da fuori di Darboe, ma va segnalata pure la muraglia di Tripi su Sidibe due corsette cronometriche prima.
S.F.