Genoa – Atalanta 0-2 (0-1) GENOA (4-2-3-1):
Calvani 6; Scaravilli 6, Cissé 6, Abdellaoui 6, Tosi 6,5 (38′ st Ahanor sv); Goncalinho 5,5 (37′ st Nuredini sv), Arboscello 6,5; Fini 6,5, Papadopoulos 6,5 (20′ st Ghirardello 6), Romano 6; Ekhator 6 (12′ st Omar 5,5). A disp.: Boschi, Consiglio; Rossi, Natale, Ferroni. All.: Alessandro Agostini 6.
ATALANTA (3-4-1-2): Pardel 6,5; Guerini (cap.) 7, Comi 7, Tornaghi 6,5; Ghezzi 6,5, Martinelli 7 (38′ st Castiello sv), Colombo 7,5, Armostrong 6,5; Bonanomi 7 (44′ st Capac sv); Vlahovic 6,5, Vavassori 7 (38′ st Manzoni sv). A disp.: Sala, Zanchi; Fiogbe, Tavanti, Ragnoli Galli, Jonsson, Arrigoni, Ramaj. All.: Giovanni Bosi 7.
Arbitro: Andreano di Prato 6,5 (Di Meo di Nichelino, Caldarola di Asti).
RETI: 23′ pt Colombo (A), 45′ st Vlahovic (A).
Note: pomeriggio uggioso, spettatori 100. Ammoniti Scaravilli e Arboscello per gioco scorretto. Occasioni da gol 8-12, tiri totali 11-17, parati 4-4, respinti/deviati 4-6, legni 0-3. Corner 5-3, recupero 1′ e 4′.
Vado Ligure (Savona) – La sassata sotto il sette piega-braccio di Colombo a metà primo tempo, la chiusura di Vlahovic che raggiunge quota 15 al novantesimo. Terzo risultato utile consecutivo e aria di playoff per la Primavera dell’Atalanta, che batte il Genoa a domicilio al “Ferruccio Chittolina” agguantando il Sassuolo, che comunque l’ha già battuta in casa, a quota 26 al sesto posto. Prima della pausa, il 22 dicembre, a ruota del pari casalingo col Torino, a Ferentino, l’ultima delle precedenti 6 vittorie, ora portate a settebello, di cui un bel poker lontano da Zingonia e Alzano. Al “Carillo” si torna per chiudere il girone d’andata con la Fiorentina, domenica alle 14.30, e inaugurare il ritorno sabato 20 all’una pomeridiana col Milan, mentre il mese si chiude venerdì 25 a Monzello (14.30).
Ce n’è di cronaca in attesa del rompighiaccio del regista effettivo di Bosi, sull’onda lunga del contropiede gestito da Vavassori e appoggiato dal pumenenghese Martinelli per il tiro mancino del bollatese entro la ventina di metri. Si poteva essere già sotto, infatti: pronti via, subito Papadopuolos proiettato verso l’area piccola dal lavoro di Fini imbucato da Ekhator, sulla cui ribattuta risponde Comi dopo la pezza in uscita di Pardel. Bonanomi risponde al 5′ alzando la parabola un po’ troppo dalla mattonella ai venti metri, ma i nerazzurrini in kit bianco da trasferta faticano a macinare gioco, non riuscendo a innescare in profondità le due punte. E poco oltre il quarto d’ora c’è un’altra duplice chance genoana, col trequartista greco sul doppio scarico del terminale unico e di Arboscello e con la new entry delle occasioni Romano; tiro e tap-in, fotocopia dell’avvio solo leggermente da più lontano con Ghezzi nella parte del salvatore in seconda battuta.
Consumato il primissimo e vincente botto nel sacco, la Baby Dea al 26′ raddoppierebbe se l’aletta italobrasiliana non correggesse in offside la sponda aerea di Vlahovic sul primo corner di Bonanomi da sinistra. Sarebbe stato l’uno-due da mazzata a un tris di lancette dall’apripista, mentre in capo a due giretti è Arboscello a sprecare un’ottima trama della sua trequarti telefonando al portiere polacco dalla distanza. Ma sono i ragazzi del mister romagnolo a sfiorare nuovamente il bis con lo stesso protagonista, dedito stavolta a sganciarla col destro, appoggiato dalla percussione dalla sinistra del centravanti serbo. Uno sforzo di raddoppiare alla mezzora che si ferma al palo, complice la lieve smanacciata del baluardo di casa. A una dozzina dall’intervallo, Grifone dagli artigli spuntatissimi, se è vero che il muretto a secco eretto davanti a Vavassori finisce per servire la volée di Bonanomi, leggermente defilata e ahilui non incrociata.
Passato il quarantesimo serpeggia la sensazione dello sciupìo per la troppa accademia, perché Vanja spacca la traversa sul filtrante del trequartista brianzolo che all’alba del 43′ spreca per eccessiva fretta il lavoro della punta agile e mobilissima alla sua sinistra. La ripresa si ravviva al nono, quando Tosi scarica dal fondo per il tentativo di Arboscello deviato in angolo per poi provarci due volte sul tiro dalla bandierina successivo, sfruttando il ponte all’indietro di Abdellaoui, dopo aver vinto la resistenza di Tornaghi. Il buon Dominic è ancora oltre l’ultimo difendente al quarto d’ora sul la del suo centrattacco, a squadra ormai lunghissime. L’ex Partizan (27′) insiste nell’azione personale, lanciato lungo dal partner di riparto, e anziché allungarla per Martinelli alla sua sinistra finisce per farsi stoppare dalla diagonale di Scaravilli.
Dribblato facilmente lo scoglio della spizzata da corner dell’ex di turno Shakur Omar, cinque minuti più tardi, all’ottantesimo, terzo legno bergamasco con Vavassori, smarcato dal tacco di Vlahovic, prima di ribadire fiacco tra le braccia di Calvani. A parti invertite, lo slavo si fa ancora fermare all’ultimo. Il lancetto del compagno tra le linee, invece, lo trova pronto alla deviazione di esterno al volo, piuttosto fiacca. L’ultima ripartenza su palla di Guerini generosamente non contesa è buona per il calcio nell’angolino del bis appena da fuori, da futsal, dopo aver protetto l’attrezzo e una bella corsetta. Nel finale Fini centra per la loffia di Nuredini: sipario su una vittoria più importante che bella, ma comunque non male esteticamente.