Zingonia
– “Il record di punti in serie A dell’Atalanta? Quest’anno di grandi numeri mi pare che ne abbiamo fatti parecchi, vedi il filotto di vittorie consecutive. Qui non si è mai contenti di niente…”. Lo start dell’ultimo sprint a quattro sfide dal traguardo, agli occhi di Stefano Colantuono, è un’infastidita rincorsa alle smentite: “La priorità è interrompere questa striscia negativa, che ci dà fastidio. Se quota 53 non arriva, ce ne faremo una ragione. La ciliegina sulla torta l’abbiamo messa salvandoci con dieci giornate d’anticipo. Non vorrei essere al posto di Chievo e Bologna, o del Catania che è reduce da un’annata da 56 punti e s’è ritrovato in fondo”.
L’allenatore nerazzurro è consapevole che la quaglia da impallinare se n’è andata sulle ali del tris di ko rifilati agli aspiranti cacciatori di sogni proibiti, anche se non sembra aver abbandonato del tutto le speranze: “Ai ragazzi chiedo di non mollare mentalmente e di restare concentrati sugli ultimi impegni. Possiamo permetterci di verificare la possibilità di vedere cose diverse, anche a livello tattico. Per l’Europa non siamo pronti, per quanto la matematica dica che i discorsi non sono ancora chiusi”. L’anno zero della ninfa tornata su livelli da Dea dell’Olimpo del pallone ha comunque abituato l’ambiente a pensare un po’ più in grande: “Difficile dire cosa e quanto ci manchi per centrare obiettivi così prestigiosi. Dobbiamo crescere, in tutti i sensi: a certe posizioni di classifica non siamo abituati, frequentandole di più e puntellando alcuni ruoli ci si può anche arrivare. In questa stagione, pur partendo a rilento, siamo riusciti a essere in corsa per orizzonti mai sfiorati e che vanno al di là dei programmi del triennio”. A proposito di baby accusati di non crescere e di altri che si vorrebbero coccolare in prospettiva futura: “Ringraziando Dio siamo nelle condizioni di non doverci preoccupare del caso Livaja: ha capito di aver fatto una sciocchezza, difatti ha chiesto scusa. I tifosi hanno diritto di giudicare e criticare, se lo fanno civilmente. La voglia di dare spazio ai nostri giovani c’è: ho adocchiato tre elementi interessanti della Primavera, ma in una fase cruciale non voglio mettere Bonacina in difficoltà rubandogli i top player”. Tornando a bomba, c’è un Grifone da stendere. E Radio Zingonia racconta che potremmo vederne delle belle: “Il 4-3-3? Non lo escludo, e con ciò non intendo dire che lo userò subito. Cigarini e Baselli hanno caratteristiche ben definite e in un certo sistema di gioco non possono coesistere”.
Della serie, col modulo classico (a uno o a due attaccanti) i due meneur-de-jeu insieme sono una chimera per gli esteti: “Devo anche fare la conta degli indisponibili. Yepes e Carmona sono squalificati, tra gli out ci sono Moralez, Brienza e Cazzola. Anche il Genoa sta tirando un po’ il fiato e proporrà qualche cambio, ci può stare: ha dovuto fare una lunga rincorsa per tenersi lontano dalla zona pericolosa e la brillantezza alla fine viene meno. Ma a differenza nostra non aveva altri obiettivi che la permanenza in A”. In campo, dunque, spazio sugli esterni (alti o allineati al centravanti) a Estigarribia-Bonaventura; dietro, battesimo del fuoco per l’inedita coppia centrale Benalouane-Stendardo, con Raimondi e Del Grosso terzini: “Brivio può usare la mascherina per la botta al naso, ma non lo rischio dal primo minuto. Alternative davanti? Non ce ne sono: il nostro gioco si basa sulle qualità e la forza fisica di Denis. Bentancourt è un ragazzo molto giovane e dovremo avere la pazienza di aspettarlo”.
S.F.