AlbinoLeffe – Lecco 0-0 (0-0)ALBINOLEFFE (3-5-2):
Savini 7; Canestrelli 6,5, Mondonico 7, Gusu 6; Petrungaro 6 (24′ st Galeandro 6), Gelli 6, Nichetti 6 (38′ st Genevier sv), Giorgione (cap.) 6, Tomaselli 6,5; Manconi 6,5, Cori 5,5. A disp.: 24 Paganessi, 31 Caruso (p), 2 Cerini, 3 Berbenni, 6 Riva, 10 Gabbianelli, 18 Piccoli, 27 Miculi, 29 Ghezzi. All.: Marco Zaffaroni 6.
LECCO (3-4-1-2): Pissardo 6; Merli Sala 6, Malgrati (cap.) 6, Cauz 6,5 (45′ st Capoferri sv), Nesta 6, Marotta 6,5, Bolzoni 6, Nannini 6,5; Foglia 5,5 (14′ st Lora 6); Capogna 6 (46′ st Mangni sv), Iocolano 6,5. A disp.: 12 Oliveira, 32 Bonadeo (p), 7 Giudici, 9 Mastroianni, 11 D’Anna, 16 Porru, 24 Emmausso, 27 Haidara, 29 Raggio. All.: Gaetano D’Agostino 6.
Arbitro: Andreano di Prato 6,5 (Trasciatti di Foligno, Carpi Melchiorre di Orvieto; IV Catanzaro di Catanzaro).
Note: ammoniti Mondonico, Foglia e Nannini per gioco scorretto. Tiri totali 4-5, nello specchio 1-3, respinti 1-1, parati 1-3, legni -. Corner 1-10, recupero 0′ e 3′.
Gorgonzola (Milano) – Una prima metà alla pari, la seconda tra denti stretti e remi tirati in barca davanti al forcing del Lecco. L’AlbinoLeffe chiude il girone d’andata a quota 26 punti, col quarto occhiale del suo campionato a metà del guado, il terzo pari casalingo di fila e la vittoria di Pontedera settimana scorsa a rompere un digiuno che tra le mura amiche perdura dall’11 novembre scorso, quando la doppietta di Cori sbranò l’Orso alessandrino. Oltre il giro di boa, per chiudere il mese di gennaio, il Livorno sabato alle 17.30 e la Pergolettese ancora al “Città di Gorgonzola” domenica 31 alle consuete tre del pomeriggio.
L’avvio si riassume nella punizione dal mezzo di Canestrelli dalle retrovie spizzata da Cori per Manconi: Pissardo è costretto ad allontanare la minaccia, ma senza stress. L’azione sull’asse Giorgione-Tomaselli con cross di Manconi, rimpallo e sponda di Gelli sfocia nella gamba tesa del centrattacco sull’uscita del portiere ospite (17′), mentre oltre un tris di lancetta la prima conclusione nello specchio, per quanto da troppo lontano, debole e strozzata, è di Nesta, accentratosi e rientrato sul mancino. Se le difficoltà bifronte di impostare una manovra corale appare evidente, le soluzioni individuali ed estemporanee s’arrestano sull’ombrello dell’imprecisione, vedi Gusu che a tiro del break nemico prende la fuga allungando però troppo la palla in direzione dell’esterno lungo la sua zolla. Un confronto impalatabile, anche se i locali potrebbero passare con la sfuriata a dieci dall’intervallo, quando il piedone di Pissarro e di Cauz (altre fonti dicono Nannini) abbassano la saracinesca sul tiro-cross di Tomaselli quasi dal fondo e sulla ribattuta in diagonale, sempre di sinistro, di Manconi, bomber da decina finora.
Scrollatosi di dosso il brivido sulla schiena dell’appoggio in rete praticamente di schiena di Capogna (39′) su angolo da mancina di Iocolano, per una carica del pacchetto di mischia su Giorgione, i seriani provano ad aprire il gioco e ci riescono solo per ipotesi. Gelli e il capitano sannita eseguono, il secondo ciabatta dritto senza incrociare dai venti metri. Inizia la ripresa e riecco la fifa blu, sull’incursione di Foglia da uno-due con Capogna, ma per fortuna Savini si distende in tuffo salvando capra e cavoli. Quindi è Nannini a imbeccare da sinistra la girata alta in caduta con lo stesso piede del panzer d’area. Il cronometro indica 5 e 6: l’inerzia ha trovato un padrone, occasionissime ulteriori però non ne arrivano fino al 24′, quando il ragazzo ex Toro coi guantoni li spende benone per salvare sulla botta ravvicinata del toro sul versante opposto, decentrato a sinistra, dopo il conato del compagno di linea respinto dalla grande muraglia bergamasca. Niente da fare per la rovesciata di Cori (28′) a correzione del traversone euclideo della mezzala destra con la medesima casacca, tentativo velleitario benché ben eseguito. Il problema è che si tratta di un unicum, leggi lettura errata di Giorgione (31′) sprecando col campanile nel nulla la combinazione Tomaselli-Galeandro.
Si.Fo.