di Silvia Casanova

E’ stata una notte quasi insonne, tra martedì e mercoledì, per la paura di non sentire la sveglia. Ho chiuso gli occhi solo per qualche ora. Sveglia alle 6, colazione alle 6 e 30 al mitico Bar Azzanella e alle ore 6 e 45 partenza con la mia Ferrari Testarossa (di rosso ha solo il colore, ma è una Fiesta 1200!!!), con mio cugino Angelo al volante, in direzione ex Palacreberg. Quindi, partenza ore 7 e 30 con 2 pullman pieni di tifosi super atalantini, per la precisione Club Amici di Boccaleone, Colognola e Stezzano, con l’ansia che già traspariva dai nostri occhi.

Viaggio iniziato sotto il diluvio e con un po’ di traffico, pian piano arriviamo prima all’autogrill di Mantova per un quarto d’ora ma solo direzione toilette… Ripartenza e arrivo all’outlet di Barberino Mugello per altra sosta toilette e pic nic con mega salame offerto dagli amici di Stezzano. Pizza, bibite e ovvio, vino (per fortuna non ho portato con me il bancomat, visto che l’outlet non era bello, di più…) e altra ripartenza verso Roma per raggiungere l’agognata meta. Nel frattempo, facciamo pure le foto. Ecco che, dopo aver fatto silenzio, il mitico Angelo Colleoni del Club Amici Colognola inizia a intonare i vari cori da stadio e il pullman inizia a cantare a squarciagola.

Finalmente verso le 17 e 30, dopo esserci imbattuti nel traffico del Raccordo Anulare romano, riusciamo dai finestrini a intravedere lo Stadio Olimpico con una stupenda visione: attorno al vetusto stadio ci sono migliaia di bergamaschi di ogni età e tutti ovviamente con indosso la maglia della Dea, dalla più recente alla più datata (dai vari Rustico, Stromberg, il compianto Pisani e chi più ne ha più ne metta!!!), bandiere e striscioni dai più svariati colori e dalle più strane immagini e ovviamente con “la birretta” in mano. Scesi dai bus numero 1 e 2 del Club Amici Colognola, Boccaleone e Stezzano, ci avviamo verso i tornelli con biglietto e carta d’identità in bella vista e dopo i vari controlli di rito (se questi si chiamano controlli…) entriamo finalmente all’Olimpico nel settore Distinti Est (quelli che eravamo riusciti ad acquistare!) restando in attesa delle ore 21 che sembrano non arrivare mai…

Tra uno sfottò e l’altro, verso le 21 super coreografia da entrambe le tifoserie. E chi lo ha sentito e visto il povero Al Bano cantare l’inno di Mameli… Troppo chiasso! La curva e tutti i tifosi bergamaschi in fibrillazione, speranzosi di alzare al cielo per la seconda volta la Coppa Italia dopo la bellezza di 61 anni… Cosa che purtroppo non accadrà nemmeno in questa stagione. Peccato infatti che dopo 5 minuti circa dall’inizio, su errore difensivo di Hien e compagni, Vlahovic infili il povero Carnesecchi tra l’incredulità di tutti i bergamaschi. Si vede e percepisce subito che la Dea scesa in campo non sia la solita, forse un po’ timorosa e stanca, se è vero che è dal 27 febbraio che gioca ogni 3 giorni.

E, oltretutto, orfana di Bomber Scamacca per un’ingiusta squalifica e di Kolasinac in difesa… Comunque ci sarebbe tutto il tempo necessario per pareggiare il match e magari ribaltarla, ma purtroppo non è serata. Anzi, a Vlahovic e compagni viene pure annullato il gol del raddoppio per fuorigioco tra le lamentele bianconere e gli zebrati reclamano pure un rigore, ma sappiamo che sono lagnosi. Si arriva così al novantesimo con 6 minuti di recupero, ma nulla cambia e la Juventus alza al cielo l’ennesima Coppa Italia. Con la Dea l’aveva vinta pure nel 2021, nel periodo covid. Noi ce ne torniamo a casa con un pugno di mosche in mano. Riprendiamo i bus direzione Bergamo, abbacchiati ma con la speranza tra pochi giorni (il 22) di poter alzare la più prestigiosa Europa League in quel di Dublino contro la favorita Bayer Leverkusen.

Cara Dea, ricarica le pile, anche perché sabato giocherai a Lecce in campionato è coi 3 punti saresti matematicamente in Champions League nella prossima stagione. Lo saresti anche e soprattutto vincendo l’Europa League. Ricordiamoci anche che sarà un weekend particolare sempre a tinte neroazzurre, visto che domenica mattina ci sarà la quindicesima edizione della Camminata Nerazzurra e sono sicura ci sarà il sole. Sole che spero ci sarà pure a Dublino. E’ stato un mercoledì strano, iniziato allegramente con gli amici del Club. Peccato sia finito in modo diverso, ma nulla è perduto. FORZA E CORAGGIO