Non ha dubbi il presidente del Città di Dalmine, Filippo Ghisetti: “La Promozione è la nostra Serie A, e in quanto tale ce la vogliamo tenere. Perché questo accada, dobbiamo vedere, dietro la passione e l’impegno che ciascuno di noi mette, l’uomo, prima ancora del giocatore, e in questo senso siamo certi del contributo umano, oltre che tecnico, che ciascuno di questi giocatori è in grado di offrire. Dietro di me ci sono più di 50 volontari, e il rispetto di questa società, e dei suoi colori, passa soprattutto per il rispetto di queste persone. E’ questo l’aspetto che più mi preme ricordare, con l’auspicio di fare meglio della stagione scorsa, anche grazie al parziale ringiovanimento della rosa. Abbiamo puntato su determinati nomi, soprattutto per quanto concerne i giovani della regola: sono ragazzi voluti fortemente, e per i quali la società ha ritenuto opportuno fare tutti gli sforzi del caso. A questi elementi raccomando di ascoltare sempre i consigli dei più esperti, i quali dal canto loro dovranno svolgere un ruolo di guida. Una chiosa a parte la merita il nostro capitano, Mirko Campi, che ci rappresenta sia dentro che fuori dal campo, e che siamo contentissimi di poter avere ancora con noi”. Trapelano solide certezze, nelle parole del confermato mister, Giuseppe Carnevale: “Per quanto livellata, ritengo la Promozione il campionato più bello, potendo vantare aspetti affini sia alla Prima categoria, come l’agonismo, che all’Eccellenza, soprattutto per quanto concerne la preparazione tattica. Abbiamo preso giocatori che si prestano particolarmente al 4-3-3, oltre a giovani che riteniamo di assoluto valore, con l’obiettivo di alzare l’asticella, migliorando sul piano del gioco e dei risultati. Da subentrato qual ero, lo scorso anno ho lasciato correre su determinati aspetti, ma se vogliamo davvero muoverci tutti insieme verso un’unica direzione dobbiamo accentuare il profilo professionale. Voglio un gruppo altamente motivato, dove gli elementi più esperti, per quanto in grado di offrire tutte le garanzie del caso, cerchino riscatto dopo le criticità dello scorso anno. I giocatori devono pensare esclusivamente al campo, mentre l’obiettivo diventa pertinenza della società; una società seria, dove la sintonia è venuta fin da subito, e pertanto non fatico a individuare i margini per un progetto di medio-lunga durata”. Chiusura con Gigi Caironi, diesse del Città di Dalmine: “Stiamo lavorando bene, se consideriamo la salvezza raggiunta lo scorso anno in un contesto tutt’altro che avaro di rischi, e ora diventa legittimo cercare qualcosa di più, a patto di volare bassi, e senza fare i fenomeni. Stiamo valutando l’opportunità di cambiare il girone di riferimento, per offrire un migliore inquadramento al nostro modo di intendere il calcio, ma ad ora non c’è nulla di definitivo. Aspettiamo anche novità dal mercato, che stiamo sondando in cerca della quarta punta”. Nik