Presidente, da quanto è alla guida dell’ACOS?«La mia avventura in Società come Presidente è iniziata nel campionato 2006/2007. L’invito è arrivato direttamente dal fondatore, Enzo Riganti. All’epoca avevamo un’ottantina di atleti; grazie al lavoro di tutti i miei collaboratori siamo arrivati ad avere circa trecento tesserati. Questo anche per merito dell’Atalanta, da sempre nostra grande partner in grado di offrici assistenza e prestigio, ad esempio mettendoci a disposizione la loro psicologa o inviando le proprie squadre ai nostri tornei».Tutto ciò vi ha portato a un traguardo importante, ovvero l’approdo in Promozione. Cavallo vincente non si cambia?«Lo staff è confermato nella sua interezza, il discorso rosa deve essere approfondito: cambiando il regolamento dei giovani, automaticamente qualcuno si ritroverà già “vecchio”, dovendo quindi lasciare spazio. Il traguardo raggiunto è sicuramente ottimo, fermarsi qui sarebbe già importante. Guardando oltre, potrei pensare di aumentale la qualità per quanto riguarda la Scuola Calcio: dove possibile, vorrei aumentare il più possibile l’offerta del “divertificio” ACOS. Parlo ad esempio di continuare e incentivare le tante attività che offriamo: portare i bambini a fare tornei sulla costa adriatica o partecipare a trofei internazionali (quest’anno saremo ad esempio al trofeo Gothia Cup, in Svezia). Se il ragazzo si diverte, l’obiettivo è raggiunto».

Pensare in grande, rivolgendosi ai piccoli: ecco il segreto di un Presidente vincente come Stefano Viganò.
Carmelo Mangini