Atalanta – Pisa  2-0 (1-0)ATALANTA (4-4-1-1):

Consigli sv; Zappacosta 6,5, Biava 6, Benalouane 6, Dramé 6,5; Estigarribia 6 (30′ st Spinazzola 7), Cigarini 6,5, Carmona 6, Bonaventura 7; Moralez 6 (15′ st Boakye 6); Denis (cap.) 5,5 (35′ st Bianchi 7). A disp.: Sportiello, Stendardo, Del Grosso, Bellini, D’Alessandro, Migliaccio, Cherubin, Raimondi, Grassi. All.: Colantuono 6.
PISA (5-3-2): Pelagotti 6,5; Dicuonzo 5, Paci 5,5 (35′ st Arma sv), Lisuzzo 5,5, Sini 5,5, Costa 5,5 (1′ st Pellegrini 6); Morrone (cap.) 6, Iori 6, Finocchio 6; Stanco 5,5, Giovinco 5,5 (1′ st Napoli 6). A disp.: Moschin, Adornato, Rozzio, Mandorlini, Frediani, Misuraca, Gyasi. All.: Braglia.
Arbitro: Di Paolo di Avezzano (Faverani, Lo Cicero; IV Ghersini).
RETI: 9′ pt Cigarini. 36′ st Spinazzola.
Note: serata tiepida e nuvolosa, terreno in discrete condizioni. Osservato un minuto di silenzio in memoria di Renzo Cividini, storico massaggiatore atalantino scomparso il 20 agosto. Spettatori 5.619 per un incasso di 35.421,10 euro. Espulsi Braglia (allenatore del Pisa) al 10′ pt per proteste e Morrone al 42′ st per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Ammoniti Benalouane e Marrone. Corner 6-4; recupero 2′ e 3′.

Bergamo – L’attacco ha la polveri bagnate o la mira storta? No problem, se a bacchettare tutti quanti alzandosi dalla sedia del regista ci pensa Luca Cigarini. Il reggiano apre le danze ritagliandosi il ruolo da primattore in mezzo alle trame comunque un po’ stanche di fine estate, la new entry Spinazzola piazza la ciliegina sulla torta: per l’Atalanta passare il terzo turno di Coppa Italia (prossimo avversario Bari o Avellino) contro uno sparring partner di Lega Pro (aspirante al ripescaggio in cadetteria) come il Pisa è un gioco da ragazzi.
Il muretto a secco del nemico regge l’urto quanto basta perché le bocche da fuoco nerazzurre gli prendano le misure: al nono, dopo qualche sbadiglio, un’azione martellante accompagnata dall’accentrato Bonaventura con la sponda dall’out del pimpante Zappacosta agevola il cattedratico inserimento del Professore, che trafigge Pelagotti nel tap-in sotto misura. Il tecnico ospite Braglia si lamenta di un ipotetico offside e finisce negli spogliatoi per una doccia anticipata di pura rabbia. La formula classica by Colantuono, abbinata al vantaggio subitaneo, consente all’undici di casa di viaggiare sul velluto. Non che le occasioni fiocchino, considerando il modesto peso specifico della contendente, cui non bastano la fama e il dna di fratello d’arte del minuscolo Giuseppe Giovinco, giustiziere del Carpi nel turno precedente insieme al neo panchinaro Arma. Jack, di suo, calerebbe anche l’asso del raddoppio (21′) correggendo in porta la traiettoria in movimento di Maxi da lui stesso innescata e rintuzzata dal guantìpede toscano, ma stavolta l’assistente sbandiera. Alla mezzora, nondimeno, il quasi sicuro partente (occhio al Milan) che non si decide a lasciare l’ovile è ancora il protagonista assoluto: peccato che un Denis non al meglio s’incarti in un dribbling di troppo vanificando il traversone dalla mancina dell’ispirato numero 10. La verticalizzazione Finocchio-Stanco conclusa malamente con una girata a ovest del legno non spaventa anima viva, mentre dall’altra parte è Biava, a portiere battuto, a stoppare maldestramente il destro a incrociare di Benalouane su apertura di Carmona. Il 2-0 fallito al 40′ anticipa di poco l’unico vero brivido lungo la schiena di Consigli, complice un piazzato malefico del parente stretto del folletto juventino deviato in angolo dalla barriera.
Nella ripresa il Pisa mette immediatamente sul piatto qualche cambio, anche se il copione non varia di una virgola. Ed è lo scatenato fantasista di San Severino Marche a sfiorare il sigillo personale, trovando la gamba di un difensore avversario ad alzargli sopra la traversa il rigore in movimento a conclusione del triangolo tra Denis e l’assistman Estigarribia. Al quarto d’ora il Cola getta nella mischia Boakye per proporre l’attacco di peso tanto spesso ammirato nei test prestagionali; due giri di lancetta più tardi tocca a Dramé sprecare la sua chance con un sinistro rasoterra, poco angolato e decisamente ciabattato a dispetto dell’autostrada spalancatagli davanti dalla sciabolata tesa di Zappacosta, il più in palla dell’estate atalantina a pari merito con il ragazzone d’ebano piazzato nei pressi dell’area altrui. Per chiudere la pratica servono le forze fresche dell’usato sicuro a metà fra cavalli di ritorno e nuove leve: Rolly Bianchi rifinisce splendidamente di prima per dare un senso compiuto alla sgroppata di Spinazzola, uno Schelotto coi piedi tondi che dimostra finalmente di saperla anche appoggiare di giustezza. Good vibrations, insomma, ma l’incipit di campionato contro l’Hellas richiederà ben altri ritmi. E, già che ci siamo, un Tanque dai cingoli oliati.
S.F.