Negli ultimi anni gli esport, ovvero gli sport virtuali, stanno assumendo un’importanza sempre maggiore. Grazie infatti ad una qualità simulativa che nel tempo è aumentata raggiungendo vette altissime, molti appassionati hanno iniziato a praticare questi sport a livello agonistico, trascendendo dal concetto originario di “videogames” e trasformando queste attività in sport veri e propri, spesso riconosciuti dalle federazioni internazionali ufficiali. Un po’ come i simulatori di volo del passato, che da passatempo per gli appassionati di aviazione si sono trasformati in un metodo alternativo con cui i piloti reali collezionano ore di volo, lo stesso si può dire di molte altre attività, come la Formula 1, utilizzata in ambito virtuale sia dai piloti per allenarsi che dai team per fare i setup alle auto, la MotoGp e, ultimo ma non meno importante, il ciclismo professionistico.
Mentre quindi la squadra tutta femminile della Valcar Travel & Service di Bergamo è in ritiro a Livigno e pronta per il rientro ufficiale in Spagna previsto per il prossimo 23 luglio, anche il ciclismo professionistico si sta per lanciare in maniera ufficiale nel mondo degli eSport. È infatti notizia di pochi giorni fa che a breve prenderà il via la versione virtuale del celebre Tour de France: quello vero sarebbe dovuto partire in questi primi giorni di luglio ma, non senza una buona dose di ottimismo, la partenza è stata slittata a fine agosto. Nel frattempo quindi i ciclisti ansiosi di lottare per la maglia gialla potranno contare sulla startup americana Zwift. Il suo fondatore, Eric Min, ha deciso di unire le sue due grandi passioni (la programmazione e la bicicletta) creando così una piattaforma per permettere ai ciclisti sia amatoriali che professionisti non solo di allenarsi ma anche di gareggiare utilizzando una bicicletta (sui rulli) collegata ad un pc ed inserita in uno scenario quanto più realistico possibile, capace di inscenare salite, discese, curve e sprint.
Grazie quindi a Zwift, anche il ciclismo titolato approda nel mondo degli esport: già in centinaia di migliaia di atleti in tutto il mondo utilizzano questa piattaforma che l’anno scorso si è resa protagonista della prima tappa del Giro D’Italia, corsa in contemporanea dai ciclisti veri su strada e da centinaia di amatori nel mondo virtuale. Quest’anno però tutto cambia perché, a partire dallo scorso 4 luglio, per quattro weekend di fila un gruppo di veri ciclisti si sfideranno sulle strade di Francia confrontandosi con tutti quelli che vorranno cimentarsi in tale impresa. Come se non bastasse, questa edizione virtuale del Tour de France verrà trasmessa in diretta. Insomma, la questione degli esport sembra proprio in continua e costante evoluzione e non sembra voler rallentare la sua corsa. Ogni giorno ne nascono di nuove e sono sempre più le piattaforme online che offrono ai giocatori la concreta possibilità di immergersi in ambienti virtuali estremamente dettagliati nei quali interagire con gli avversari o i croupier come nella realtà, rendendo spesso difficile distinguerla da essa.
Così come il ciclismo si sta avviando verso una strada (virtuale) parallela a quella delle gare sull’asfalto vero, duro e ruvido, lo stesso sta succedendo nel mondo del Motorsport: mentre infatti la versione “reale” della rinomata serie dedicata all’immortale coupé di Stoccarda prenderà il via il prossimo 19 Luglio sul celebre asfalto del Mugello (con al via anche Emil Skaras per Ombra Racing), quest’anno si sono già corse diverse tappe di quella che ha preso il nome di Porsche Esport Carrera Cup Italia. Questa serie, composta da un totale di sei gare (sui circuiti virtuali di Monza, Imola, Mugello, Vallelunga, Misano e Nurburgring Nordschleife), ha visto sfidarsi sia i piloti che realmente prendono parte alla serie “reali” che alcuni dei più forti sim-racers italiani, dando così vita a gare emozionanti, ricche di spunti e mai noiose. Per avvicinare ulteriormente il feedback di queste competizioni a quello delle gare reali, di grande rilievo è stato il commento tecnico del mitico Guido Schittone, voce storica del motorsport italiano, accompagnato da Matteo Bobbi, già noto a tutti i fan della Formula 1.