Una vita spezzata troppo presto, una comunità in lacrime e una squadra che non sa darsi pace. Leonardo Scarpellini, morto sul lavoro giovedì, giocava da quattro anni nel Sabbio. E proprio la società gialloblù lo vuole ricordare tramite le parole del direttore sportivo Roberto Rosselli: “Faccio fatica a dire ciò che provo. Io stanotte non ho dormito. Tutti i ragazzi della squadra idem. Tanti ieri sera piangevano. Voglio che si sappia che noi tutti del Sabbio 1969 siamo vicini alla famiglia di Leonardo, alla fidanzata, agli amici e alla comunità di Verdellino per questa tragedia, per la morte di un ragazzo di 24 anni che aveva una vita dinnanzi a sé. E’ morto lavorando e quindi va rispettato e ricordato per questo. Non voglio essere retorico. Non mi piacciono le frasi fatte e Lui non le merita neppure. Leonardo era un esempio di educazione e sono convinto che stesse lavorando con educazione e criterio ma purtroppo a volte succedono disgrazie inimmaginabili. Questa disgrazia deve insegnare a tutti che le vittoria ma soprattutto la sconfitta nello sport e nella vita deve essere vissute pienamente, senza catastrofismi e tragedie. Mi spiace e non è giusto ciò che è successo. Lo ringrazio per quanto ha dato a Sabbio in questi quattro anni e non parlo di risultati sportivi benché lui con noi abbia vinto il Trofeo Preda nel 2015 dopo 30 anni dall’ultimo successo della nostra società. Io invece lo voglio ringraziare per l’esempio che era. Siamo una società piccola, una famiglia, questa disgrazia ci segnerà per sempre e per sempre lo ricorderemo”.
(nella foto, Leonardo Scarpellini è il quarto accosciato da sinistra)