Atalanta – Fiorentina 1-2 (1-0)Atalanta (4-3-2-1):
Miori 6; Pugliese 5,5, Keckses 5,5, Caldara (cap.) 7, Barba 6; Grassi 6,5 (32′ st Marchini sv), Cavagna 6 (20′ st Morelli 6), Olausson 6,5; Ungaro 6,5 (15′ st Tulissi 6), Varano 6; Bangal 6. A disp.: Merelli, Savi, Zanoni, Rascaroli, Forgacs, Ronzoni, Pasini, Parigi, Lunetta. All.: Valter Bonacina 6.
Fiorentina (4-3-3): Lezzerini 5; Venuti 7, Madrigali 6, Empereur 7, Zanon 6; Capezzi (cap.) 7, Petriccione 6, Bangu 6,5; Gulin 6,5 (39′ st Peralta sv), Gondo 6, Fazzi 7,5. A disp.: Bertolacci, Ansini, Berardi, Costanzo, Dabro, Di Curzio, Gigli, Mancini, Papini, Posarelli. All.: Leonardo Semplici 7.
Arbitro: Piccinini di Forlì (Gentilini di Lugo di Romagna, Tamburini di Faenza).
Reti: 2′ pt Ungaro (A), 25′ st e 41′ st Fazzi (F).
Note: pomeriggio uggioso, terreno in cattive condizioni. Spettatori 450 circa. Ammoniti Empereur, Barba, Morelli, Olausson, Capezzi e Gondo. Espulso Olausson al 45′ per somma di ammonizioni (gioco scorretto). Corner 2-10; recupero 1′ e 4′.
ZINGONIA – Tanto tuonò che piovve. E non solo metaforicamente, visto che nel sabato prenatalizio la prima sconfitta stagionale della baby Atalanta del Cina è arrivata all’unisono con la fredda pioggerella decembrina dopo una cinquina di successi (campionato compreso). Il lampo in avvio di Ungaro è stato vanificato dalla doppietta bagnata e fortunata di Fazzi, un falco nel ghermire al volo per la Fiorentina l’accesso alle semifinali di Coppa Italia Primavera contro la Juve.
“Abbiamo rotto subito il ghiaccio, ma nella ripresa s’è visto il bello e il brutto di un gruppo inesperto: siamo scesi tre o quattro volte senza chiuderla, poi siamo calati e non abbiamo retto mentalmente al loro pari regalando il gol della vittoria”. Niente da eccepire alla sintesi del condottiero, che chiude l’anno solare in testa al girone B abbandonando però mestamente il trofeo della coccarda con il rimpianto di aver fatto fuori la Roma agli ottavi (il 4 dicembre) per niente. Le ragioni del ko? Intensità a sprazzi, come le combinazioni quasi mai trovate fra i due suggeritori “larghi” e il terminale Bangal, e meno malizia nei contrasti dei più scafati avversari. Che regalano subito il vantaggio, quando Bangal serve Ungaro in verticale e Lazzerini si lascia sfuggire il sinistro teso e centrale del fuoriclasse in erba di Talsano, ma praticano un football coi fiocchi abbinando qualità e mole di gioco. Già al 1′ Gulin ha un guizzo su rimessa laterale costringendo Miori ad abbassare la saracinesca e, dopo il doppio pericolo firmato Ungaro (esterno della rete dietro imbeccata di Grassi, 17′) e Grassi (19′, destro da fuori salvato in angolo dal portiere viola), i viola per tutta risposta si procacciano due chance nitide: fortuna che il palo aiuta i bergamaschi al 23′ sulla punizione di Capezzi e Miori si ripete su Gulin, un Pepito Rossi triestino che al 40′ sgancia la sberla mancina dal limite a conclusione di un contropiede Bangu-Gondo.
Nel secondo tempo, il quarto d’ora della grande illusione atalantina. Peccato che il raddoppio rimanga un’ipotesi da rinviare ad occasioni più propizie. Resta la soddisfazione d’avere regalato al taccuino un poker di cose ben fatte tranne al momento del dunque, ai minuti 3, 4, 6 e 11. Varano stacca altissimo per correggere il piazzato di Cavagna dal vertice destro con la palla che esce attraversando lo specchio; Grassi ispira Bangal (diagonale in corsa molliccio) e la sovrapposizione di Pugliese il cui cross per il centravanti d’ebano viene gettato alle ortiche di stinco; Varano, servito dal moro mozambicano, non angola a sufficienza. Al 14′ i segnali di risveglio dei nerboruti tessitori di manovre di Semplici, quando Miori si distende in tuffo per sventare l’incornata di Gulin sul traversone di Zanon. Al 17′, altro legno (montante) dei toscani, sempre con l’emulo del capocannoniere di A, preludio a un finale di sofferenze. C’è tempo giusto per la paratona di Lezzerini che toglie dal sette il calcio franco di Olausson (23′) e si riparte. 25′, è 1-1: il numero uno orobico non trattiene il destro di Gondo (verticalizzazione di Petriccione) favorendo il tap in del numero undici altrui. Bravo a ripetersi nel finale, con una corsa a perdifiato tra l’errore in disimpegno di Pugliese a metà campo e il mancato anticipo di Kesckes. Nel recupero, Caldara in mischia non approfitta dell’appoggio dal fondo di Bangal e Miori nega la tripletta al protagonista dell’ultimo sabato del 2013. Si riparte il 18 gennaio in casa contro il Milan, per chiudere il girone di andata (tredicesima), mentre a febbraio (dal 3 al 17, sorteggio il 3 gennaio) c’è l’assalto alla Viareggio Cup già vinta Inel 1969 – 2-0 al Napoli con doppietta di Novellini, Silvano Moro in panchina – e nel 1993 (2-0 al Milan grazie a Poloni e Salvi, allenatore Prandelli). Alla fase a gironi parteciperanno 32 squadre, cui si aggiungeranno agli ottavi Juventus, Inter, Milan e Fiorentina.
Simone Fornoni
NELLA FOTO CARBONI: CALDARA IN AZIONE