Si può rispolverare un vecchio proverbio: “chi s’accontenta, gode” per certificare il pari dell’Atalanta contro la spigliata banda di giovanotti del Midtjylland. L’1-1 permette ai nerazzurri di recarsi mercoledì prossimo ad Amsterdam per giocarsi la qualificazione con due risultati utili a disposizione, grazie al successo del Liverpool sull’Ajax.
E nel giorno del sorteggio, lo scorso primo ottobre tutti quanti dirigenti, allenatore giocatori, cronisti bergamaschi e il popolo atalantino avrebbero controfirmato con forza questa felice condizione. Ma resta una robusta dose di delusione per il pari ottenuto con la squadra danese.
Che è venuta a Bergamo senza paura e decisamente niente affatto sottomessa come all’andata. Si è portata subito in vantaggio con un sinistro potente e imparabile del suo capitano, Alexander Scholz, e poi ha difeso il gol giocando all’attacco o, perlomeno, con intensità e duellando senza armature specifiche.
Tutti pronti a difendersi, tutti pronti alla controffensiva. Ed è stata una vera sorpresa. Questa è la Champions, non si deve dare nulla per scontato.
Invece, anche stavolta, l’Atalanta ha mostrato a tutti il suo momento no, perlomeno per quel che riguarda la via del gol. Una via sempre in discesa e ricca di emozioni calcistiche senza fine almeno per due stagioni consecutive. Invece oggi questa strada è ostruita e sempre in salita.
Infatti è sufficiente aver visto la partita per capire le difficoltà degli attaccanti ad andare a rete, benché non siano mancate le occasioni. Come contro il Verona gli atalantini hanno dilapidato a più non posso. Il maggior indiziato è Duvan Zapata: fuori condizione, lento, sempre in ritardo e ancorché anticipato dieci volte su dieci dal difensore avversario ma, soprattutto, sprecone in maniera clamorosa.
Infatti al 9’ del primo tempo, dunque in avvio di partita, ha avuto l’occasione di realizzare un gol facile facile invece ha sprecato malamente. E non è stata l’unica volta. Insomma una prestazione da dimenticare in fretta. E questo vale anche per Muriel, in campo ma con troppa confusione nella testa e piuttosto svagato. Aggiungiamo il periodo no di Gomez che aveva cominciato bene e poi si è perso per strada. Sostituito al termine del primo anche per un battibecco tattico con Gasperini. E in campo lo si è visto.
E’ entrato in campo Ilicic che si è dedicato alla creazione di assist che a concludere a rete. Vivace ma impreciso il neo acquisto del Manchester United Amad Diallo. E allora? Gasperini non aveva molte soluzioni a disposizione, fuori Miranchuk, Malinovskyi e Lammers,e allora si è inventato Romero attaccante.
Già insuperabile in difesa, l’ argentino è stato spedito nell’area danese e con un magistrale colpo di testa su cross di Hateboer ha infilato Hansen ottenendo un sospiratissimo pareggio e ci sarebbe stato ancora tempo per segnare un altro gol.
Ma non fa parte del bagaglio tecnico dell’Atalanta di questi tempi. Non è magari spigliata ed intensa come ai bei tempi ma gioca e crea sempre qualche occasioni. Prima erano mille a partita adesso molte meno ma si arriva ancora nell’area di rigore avversaria. Poi notte fonda. Speriamo spunti presto la luna, Amsterdam è vicina.
Giacomo Mayer