Liverpool – Atalanta 0-2 (0-0) LIVERPOOL (4-3-3):

Alisson 6,5; N. Williams 5,5, Matip 5,5 (40′ st Minamino sv), R. Williams 6, Tsimikas 6 (16′ st Robertson 6); Milner (cap.) 6,5, Wijnaldum 5,5 (16′ st Fabinho 5,5), Jones 6; Salah 5,5 (16′ st Firmino 5,5), Origi 5 (16′ st Diogo Jota 5,5), Mané 5,5. A disp.: 13 Adrian, 62 Kelleher, 89 Koumetio, 64 Cain, 65 Clarkson. All.: Jurgen Klopp 5,5.
ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Hateboer, De Roon, Freuler, Gosens (30′ st Mojica); Pessina (40′ st Miranchuk); Ilicic (25′ st D. Zapata), Gomez (cap). A disp.: 31 Rossi, 57 Sportiello, 6 Palomino, 42 Scalvini, 21 Piccini, 40 Ruggeri, 43 Panada, 7 Lammers, 9 Muriel. All.: Gian Piero Gasperini.
Arbitro: Del Cerro Grande 5,5 (Spagna; Yuste e Alonso Fernandez; IV Munuera. Var Hernandez, AVar Cuadra Fernandez).
RETI: 15′ st Ilicic (A), 19′ st Gosens (A)
Note: osservato un minuto di silenzio per la scomparsa di Diego Armando Maradona. Ammoniti Tsimikas e De Roon per gioco scorretto. Tiri totali 3-9, nello specchio 0-4, respinti 1-0, parati 0-2. Corner 2-2, recupero 1′ e 2′.

Liverpool – La luce in fondo al tunnel per provare a prenotare il secondo posto nel Gruppo D di Champions League. Josip Ilicic era fermo (eccetto la Nazionale, matchball dal dischetto il 16 novembre scorso sul Kosovo) alla quaterna di Valencia del 10 marzo, l’Atalanta nella tana del Liverpool riparte dal suo uno-due terribile con Gosens al rientro in campo per vendicarsi dello schiaffo a cinque dita del 3 novembre scorso al Gewiss Stadium: prova fantastica e strategia perfetta di Gian Piero Gasperini. Ora è quota 7 con l’Ajax, ma ne mancano due alla fine e i Lancieri alla prossima hanno proprio gli inglesi, primi a 9 e bisognosi dei punti della sicurezza per gli ottavi. La formula allo start, niente sfondatore e Ilicic-Gomez terminali comunque mobili davanti al rinculante Pessina, sembra premiare da subito il pressing a tutto campo: al 4′ lo sloveno intercetta il retropassaggio corto di Salah provandoci da fuori, ma la palla non scende abbastanza. Ben più pericoloso il sinistro in corsa di Gosens una cinquina più tardi, imbeccato da Romero dalla sua metà campo: Alisson difende il legno di competenza. Al decimo il tedesco recupera palla da Neco Williams sulla trequarti sinistra innescando Gomez dal limite per il radente a lato di non molto; due giri di lancetta e Gollini allontana la minaccia dalla mischia sulla punizione dentro di Milner travolgendo il suo esterno sinistro. Al 22′ ci riprova San Giuseppe di controbalzo da posizione centrale sulla seconda palla concessa da Tsimikas sul cross a rientrare di Freuler, ma il corpo è sbilanciato all’indietro. I nerazzurri in kit bianco macinano gioco in modo essenziale eppure ficcante, vedi imbucata da rifinitore del perticone mancino per un Gosens dal controllo difettoso nei pressi dell’area piccola (27′). A dieci dalla pausa, la trattenuta braccio a braccio di Wijnaldum su Ilicic all’ingresso in area pare evidente, ma Del Cerro sorvola. Nel finale di tempo, la Dea decide di correre qualche brivido lungo la schiena, più per disattenzioni proprie che per una reale reazione liverpudliana. 38′: Romero sbaglia in uscita, Origi prova a pescare Salah anticipato dal Gollo in uscita alta. E si rischia anche sullo schema da punizione da lontano di Milner (43′), perché il volo d’angelo di Toloi dopo la combinazione Jones-Tsimikas da sinistra provoca l’ingresso da destra con la botta del Faraone, che col destro tira alle stelle. La ripresa s’avvia con la stoccata non impegnativa del capitano atalantino sulla punizione a due con Freuler (3′) e sul passaggio ben più pregnante dello stesso capitano per Ilicic (7′), vanificato dalla tempestiva fuga dai pali del portiere di casa. Per sbloccare serve l’estro dei due là davanti, il piccoletto che crossa dopo un’azione corale con Gosens e Freuler protagonisti e il compagno più lungo a infilare di spaccata col destro al quarto d’ora. Quattro cambi a Klopp non bastano, anzi: il Papu si ripete, sponda di Hateboer e taglio con mancino al volo del ragazzo del Reno mezzo olandese per il raddoppio a tiro del ventesimo. Oltre metà frazione ecco Zapata per Ilicic, alla mezzora l’acciaccato Gosens cede la zolla a Mojica. Il colombiano col 91 (37′) in asse con Freuler e Pessina calcia alto il possibile tris. Entrano Minamino per Matip e Miranchuk per Pessina: finisce così ed è un trionfo, senza correre chissà quali rischi.
Simone Fornoni