Bergamo

– Un nuovo sito è entrato a far parte dell’enorme panorama del calcio sul web da più di due anni, ma anziché parlare di Serie A o di Champions League, parla del calcio turco, ed è gestito da due bergamaschi. Abbiamo chiesto ad uno di loro, Giovanni Sala, di parlarci di questa idea: www.calcioturco.com
Come è nata questa idea del calcio turco?
“L’idea è nata dalla voglia del mio collega, Bruno Bottaro e di un suo conoscente, di creare un sito a tema calcistico, che però parlasse di qualcosa di insolito e non delle solite Premier, Liga ecc. Subito dopo aver abbozzato i primi schizzi del sito, Bruno è rimasto da solo e mi ha chiesto di farne parte, vista la nostra lunga amicizia e il mio amore per il calcio estero e i viaggi. Quindi potremmo dire che sono uno dei direttori dal secondo giorno anziché dal canonico primo. Un anno dopo è entrato a far parte del sito anche Luca Grandin, un ragazzo che vive a Mestre ed ha una passione veramente sconfinata per la Süper Lig (il campionato turco), ci ha aiutato molto e adesso è un membro fisso della redazione”.
Di cosa parla, nello specifico, calcioturco.com?
“Trattiamo molti argomenti, la Süper Lig, la PTT 1.Lig (la Serie B turca), la 2.Lig (la terza serie turca), la coppa nazionale, la Supercoppa, il mercato, le amichevoli, l’Europa ecc. Abbiamo anche numerose rubriche, come quella sulle divise da gioco, creata dal sottoscritto per passione verso questo particolare aspetto del calcio. Trattiamo anche gli stadi, le storie dei club, insomma, la carne al fuoco è davvero tanta”.
Potresti descrivere brevemente l’atmosfera di una partita in Turchia?
“I turchi, si sa, sono un popolo piuttosto passionale, per usare un eufemismo, e quando si affezionano a qualcosa la difendono a spada tratta, quindi le partite sono spesso molto rumorose, con cori continui, coreografie e, in generale, caos. Questa tendenza si sta un po’ affievolendo a causa di Passolig, una sorta di tessera del tifoso diversa dalle nostre, che ha scontentato tutti svuotando parzialmente gli stadi; la tessera adesso potrebbe essere revocata viste le numerose proteste contro la sua attivazione e non dubito che gli stadi torneranno a riempirsi”.
In che situazione versa il calcio turco?
“Ci sono diverse realtà differenti, da un lato abbiamo l’incredibile voglia di avanzare e farsi notare nel panorama europeo con stadi nuovi e all’avanguardia, come la Vodafone Arena del Besiktas o la Timsah Arena del Bursaspor (a forma di coccodrillo), entrambe quasi terminate. Dall’altra parte abbiamo alcune squadre della seconda o terza serie che a volte non pagano gli stipendi, causando problemi con le rose e inguaiando tutta la società. Questi fenomeni sono sempre più rari per fortuna e non intaccano praticamente mai il massimo campionato”.
Le tre squadre più famose della Turchia sono il Galatasaray, il Fenerbahçe e il Besiktas, forse con l’aggiunta del Trabzonspor, puoi indicarcene altre meno conosciute ma altrettanto interessanti?
“Sicuramente vi indico l’Antalyaspor, attuale squadra di Samuel Eto’o e l’Akhisar Belediyespor, che da sfavorita sta facendo molto bene. Ce ne sarebbero altre, come il Basaksehir, squadra neonata che sta lottando per le prime posizioni, o il Kasimpasa, altro team di Istanbul che prova ogni anno a spezzare la supremazia delle tre big. Le storie non mancano davvero in Turchia, ogni squadra ha molti aneddoti che la riguardano e noi vogliamo diffonderli il più possibile. Se vi interessano anche le serie minori, in 1.Lig in questo momento ci sono 7-8 squadre che lottano per il podio senza una vera favoria, un campionato apertissimo che spesso scherzando definisco una vasca di squali per la voglia di emergere di tutte le contendenti”.
Quali obiettivi avete raggiunto finora e quali obiettivi vi ponete per il futuro?
“Ci siamo tolti qualche importante soddisfazione, siamo riusciti a crearci un piccolo gruppo di lettori che speriamo si espanda sempre di più, adoriamo confrontarci con loro e scoprire che non siamo gli unici a seguire campionati poco conosciuti, ci chiedono sempre se viviamo in Turchia perché siamo molto informati e noi lo prendiamo come un complimento, anche se viviamo a Bergamo. Abbiamo avuto anche la fortuna dei sorteggi, con la Juventus e il Napoli che hanno affrontato squadre turche in Europa nelle ultime stagioni, dando maggiore visibilità al campionato”. Abbiamo raccontato di trattative importanti come Eto’o, Van Persie, Demba Ba e Mario Gomez, per non parlare dell’intramontabile rumor su Ronaldinho che ogni anno sembra pronto ad andare in Turchia, ma non ci va mai facendoci impazzire. Devo ringraziare i miei due colleghi, perché senza di loro niente di tutto ciò sarebbe stato possibile. Per il futuro l’obiettivo è sempre quello: far conoscere un campionato spesso ignorato o giudicato male a più persone possibili, sperando che i turchi ci diano una mano impegnandosi sempre più nello sport e sperando di non dover raccontare episodi incresciosi o fatti di cronaca nera che (per fortuna raramente) abbiamo dovuto raccontare in passato; in estate ci sono gli Europei e la Turchia si è qualificata con Spagna, Repubblica Ceca e Croazia; nel frattempo continueremo a seguire i campionati e l’Europa, con il Besiktas in corsa per lo scudetto e il Fenerbahçe ed il Galatasaray impegnati in Europa contro Lokomotiv Mosca e Lazio. Speriamo di continuare a crescere sperando un giorno, di fare la stessa cosa per lavoro oltre che per passione”.