AlbinoLeffe – Savona 2-3 (1-0)AlbinoLeffe (4-3-3):

Offredi 6,5; Salvi 4,5, Ondei 5, Allievi 5, Piccinni 4; Girasole (cap.) 6, Gazo 5,5 (24′ st Taugourdeau 5), Maietti 6 (25′ st Calì 6); Corradi 6, Pesenti 5,5, Pontiggia 6,5 (35′ st Vorobjovs sv). A disp.: Amadori, Berduschi, Ambra, Cremonesi. All.: Gustinetti 5.
Savona (4-4-2): Aresti 6; Quintavalla (cap.) 6, Maccarone 6, Marconi 6, Giuliatto 6,5; De Martis 6,5, Agazzi 6, Gentile 7, Cattaneo 5,5 (1′ st Marras 5,5); Grandolfo 6,5 (35′ st Sarao 7), Virdis 7 (48′ st Carta sv). A disp.: Boerchio, Rudi, Pani, Vitale. All.: Pruzzo 7,5 (Corda squalificato).
Arbitro: Balice di Termoli (Pollaci di Palermo, Garavaglia di Novara).
Reti: 29′ pt Girasole (A), 3′ st Grandolfo (S), 6′ st Ondei (A), 14′ st Virdis (S), 42′ st Sarao (S).
Note: pomeriggio uggioso, terreno in condizioni precarie. Spettatori paganti 208 per un incasso di 2.006 euro; abbonati 792 (quota 1.405 euro). Ammoniti Ondei e Pesenti. Corner 5-6; recupero 2′ e 3′.

Bergamo – Ko in rimonta e sorpasso in classifica. Subìto dal Savona (26) e dagli altri (Vicenza e Cremonese 25, Como 24, Feralpi che si appaia a quota 23 al limite della zona playoff) alla prima di ritorno del girone A di Prima Divisione. Le grandi verità all’alba del 2014: non era proprio tutta colpa di Madonna. Anno nuovo e grane antichissime, per l’AlbinoLeffe dalla difesa più friabile dei biscottini del Bigio. L’Elio non fa volare lo sfiatatissimo palloncino di un impianto di gioco inadeguato, e così l’attesissimo Gustinetti-ter esordisce scoppiando fragorosamente.
Le defezioni di Regonesi e Valoti – che si assommano a quelle di Cisse e Viola – non hanno certo agevolato il compito all’aspirante taumaturgo di turno, anche se gli alibi stanno a zero. Ai biancoblù del mitico bomber anni ’80 Roberto Pruzzo – diesse, ma sostituto dello squalificato Ninni Corda – è bastato non calare d’intensità nemmeno di fronte ai due svantaggi per centrare il bottino pieno vendicandosi del 2-3 del “Bacigalupo”. Gentile impegna Offredi allo start con una staffilata dalla lunga, a conclusione di un’azione insistita di De Martis, facendo capire come girerà il vento da lì al 93′. Il 4-4-2 ospite tiene meglio il campo e a conferma di un adagio cacofonico per i seriani arrivano spunti a raffica con allungo a rientrare dell’esterno destro, a favore di Grandolfo (sinistro sbilenco al 9′) e successivamente (16′) di Virdis, in vena di telefonate di cortesia ahinoi ancora per poco. Il messaggino via telegrafo – noblesse oblige – è di Marconi al 25′ (correzione blanda di fronte sulla traiettoria di Agazzi), ma dall’altro capo del filo basta una vampata per chiudere le comunicazioni nella prima frazione: sull’angolo di Giuliatto i liguri si aprono in due tronconi e Pontiggia, lanciato sulla sinistra da Corradi, accompagna da par suo l’inserimento centrale con tocco sotto di Girasole che vale l’1-0 e il quinto sigillo stagionale.
A riaprire il match in avvio di ripresa ci pensa l’ennesimo svarione della retroguardia di casa, che non rinvia la palombella dalla bandierina di De Martis e agevola il compito a Grandolfo. L’AlbinoLeffe si riversa comunque nella metà campo nemica con foga e al 5′ Aresti deve difendere il primo palo dall’incursione di Maietti, proiettato a rete dalla sponda di Corradi; nemmeno sessanta secondi e tocca a Ondei togliere le castagne dal fuoco, svettando sul cross morbido dalla trequarti di Pontiggia. È il 2-1, ma dura poco: al 14′ l’angolo di Giuliatto serve a pennello la fronte di Gentile, sulla ribattuta di Offredi il tap in è di Virdis. Al 29′, corsa di cronometro per una garellata risolutiva di Offredi sulla ripartenza bruciante Virdis-Gentile con dribbling a rientrare di quest’ultimo su Salvi. Il portierone è l’unico puntello di un fortino che dà segni di cedimento e alla mezz’ora abbassa la saracinesca sul piazzato di De Martis. L’inevitabile, però, cala lo stesso come una cappa nera sulle illusioni di aver risolto tutto con il terremoto di Santo Stefano: Virdis pasteggia cogli avanzi della “favola” che fu e serve alla new entry Sarao il colpo da biliardo della beffa finale. Ora, con Sudtirol e Cremonese, doppia trasferta da thrilling: “Vedo discrete cose quando si deve costruire, ma ansia e difficoltà nelle singole situazioni. Se prendi gol a difesa schierata e alla prima disavventura ti smonti, diventa difficile – osserva a bocce ferme il rassegnato neo tecnico -. È un problema caratteriale: ai ragazzi ho detto chiaro e tondo che chi esce coi crampi vince. Qualcuno non ha afferrato il concetto”.
S.F.

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