Cavernago
– A Cavernago si torna a giocare, dopo lo stop causa coronavirus si respira aria di normalità anche sul campo sportivo. La prima squadra, agli ordini di mister Ferraudo, ha infatti ricominciato ad allenarsi in vista dell’imminente campionato. Per alcuni è solo l’inizio di una nuova stagione, ma per altri questo allenamento rappresenta una vera e propria promozione. Come nel caso del mister in seconda, Ettore Tirloni, che commenta: “È una nuova e intrigante esperienza. Ad aiutarmi ci sarà comunque Ferraudo, che è di certo molto preparato e competente. Sarà diverso che allenare la Juniores; qui i giocatori devono essere subito pronti per la Coppa Lombardia. Io però non mi tiro indietro”. Un altro che si inserisce nel gruppo è il giovane portiere classe 2003 Michael Gussago. Si è già allenato qualche volta con la prima squadra, ma quest’anno potrebbe finalmente esordire in campionato: “Desidero molto questo esordio. Lavoro con un compagno forte e qualificato, sarà difficile trovare spazio. Però mi farò trovare pronto se ci fosse bisogno di me. Io continuerò a lavorare per meritarmi il debutto”.
Appena partita, la squadra dimostra già di essere pronta per la stagione. Dei 12 in campo nessuno si tira indietro, né nella corsa, né in partitella. Proprio in quest’ultima lottano e corrono per combattere su ogni pallone. “Ho visto i ragazzi ben predisposti – commenta mister Mattia Ferraudo – hanno messo anima e corpo durante tutto l’allenamento, continuiamo così”. Riguardo le imminenti partite aggiunge: “Affronteremo la Coppa Lombardia, nostro primo impegno, entrando in campo per vincere. Sarà un buon inizio per vedere i ragazzi all’opera. Capiremo quanto girano le gambe, cosa c’è da correggere e cosa bisogna migliorare. Servirà anche da test in vista del campionato”.
Prestazione ammirevole, nonostante la caldura di questo agosto. Il capitano, Marco Rota, sottolinea come sia la passione il motore di tutto ciò: “La passione è tutto. Il nostro calcio è soprattutto questo, è ben diverso da quello fatto da contratti milionari, come nei professionisti. Il calcio vero è quello nostro, quello dei dilettanti”. Le sue parole trovano anche riscontro nella domanda “Cosa rappresenta il calcio per te?”: “Il calcio per me rappresenta tanto. Perché gioco a calcio fin da piccino. Mi ha dato tanto sia a livello sportivo, dove mi sono tolto molte soddisfazioni; sia a livello umano, perché certi valori umani che mi ha insegnato mi resteranno a vita”.
Ma di questa società ciò che risalta maggiormente è la coesione del gruppo. Mattia Ferraudo dichiara: “Questo è un grande gruppo. Al nostro livello è il fondamento di una squadra di calcio. Se rimane coeso e si compatta diventa difficile da battere”. Rimarca le parole pure Marco Rota: “Nonostante le sole 8 partite disputate lo scorso anno, siamo sempre stati affiatati. Ci siamo tenuti in contatto anche durante il lockdown. Ci sono tutti i buoni propositi per fare una buona stagione”. Le parole più belle arrivano però da Karim Adnan, ghanese al secondo anno in squadra. Si esprime a fatica in italiano, preferisce parlare in inglese. Ma nonostante la difficoltà con la lingua dice: “Qui ho trovato una famiglia, non solo una squadra”. E soggiunge “Qui mi sono fatto degli amici, che è veramente importante per me. Sono davvero contento di far parte di questa squadra”.
Nico Foglieni