Il calcio a Casazza è una cosa seria. La società biancoblù vanta una delle strutture sportive più belle del territorio e ha a cuore il progetto calcistico, che abbraccia tutte le età. La scuola calcio, quattro squadre di pulcini, Esordienti a 11 tesserati con il CSI, Giovanissimi e ben due squadre di Allievi (i bianchi e gli azzurri), ed infine la Juniores: questo è il progetto completo del Casazza, fino alla grande storia della prima squadra. Quando le storie cominciano con una tragedia, non è mai bello raccontare come sono iniziate. Nonostante quelle storie poi si rivelino magari anche belle, c’è sempre da ricordarsi, con un po’ di tristezza e nostalgia, di chi aveva cominciato quella storia, senza poi vedere come va a finire.
La stagione del Casazza parte con la tragedia, in quella maledetta giornata di luglio. Il mister visionario e campione, quel Salvatore Di Costanzo, per tutti Dico, che era stato chiamato a far rinascere la squadra biancoblù, era proprio su quel treno in Puglia. Ne abbiamo già parlato, purtroppo, ma è sempre bene conservarne la memoria; non è facile, e pur con la tragedia nel cuore, a Casazza devono ripartire. La squadra è pronta, ma manca la guida. Chi poteva sostituire un uomo come il Dico, autore di miracoli e mister allergico al secondo posto? Una guida tenace, stoica e con i piedi radicati per terra, che credesse anche lui nel duro lavoro?
Claudio Cambianica, che presiede la società del Casazza, trova il candidato perfetto in Corrado Oldoni, l’autore della scalata dell’Aurora Seriate dalla prima categoria fino al calcio semi-professionistico, e poi al Brusaporto, proprio come il compianto Salvatore. Un destino intrecciato, se vogliamo, che lega parte della storia dei due allenatori.
La stagione parte con qualche singhiozzo: due pareggi ed una sconfitta. Risultati che si definiscono timidi, per il tipo di gioco e l’organico che possono vantare a Casazza; la squadra è forse ancora acerba, più nella testa che nelle gambe. Ma poi, finalmente, arriva la prima vittoria, proprio in casa, che lubrifica un po’ gli ingranaggi di tutti i ragazzi. E poi ancora sei risultati utili di fila, tra cui il merito e il vanto di aver sconfitto – in una gara bellissima – la Vertovese in casa per 3-2.
Infine, lo scivolone a Pradalunga e la vittoria devastante contro un rimaneggiato Città di Dalmine: un 6-1 che sa di tionfo e suona come una sentenza.
Una squadra che è partita per salvarsi, che alla fine del girone d’andata si ritrova al quinto posto della classifica, frutto di sei successi, sei pareggi e tre sconfitte.
Segreti e pozioni magiche non ce ne sono, solo un fluido gioco dove spiccano esperti senatori del calcio come Regonesi e Bellina, le abilità di Crotti in tre ruoli diversi, la tenacia agonistica di Piro, le promesse da domare di Krasniqj e Farmakis, e ovviamente lui: “papa” Bentoglio, il pontefice del goal, autore di dieci reti fino a questo momento.
Quando durante la stagione cambiano gli obbiettivi, e cambiano in meglio, significa che tutto funziona correttamente. Così ci commenta il presidente Caludio Cambianica la stagione del suo Casazza: “L’obbiettivo salvezza ha cominciato a starci stretto, arrivati ad una certa serie di risultati. Purtroppo il nostro inizio è stato tragico, perchè la perdita di Di Costanzo, a lavoro già iniziato, ci ha lasciato orfani del progetto di gioco, oltre che del tutto spiazzati per una perdita drammatica che non ha alcun senso. Tuttavia, Oldoni ha saputo risollevare gli animi e prendere in mano il progetto, spremendo al meglio le qualità di ognuno. Il suo lavoro e il metodo instancabile, che vuole i ragazzi sempre ad allenarsi sul campo, anche per le semplici amichevoli, ci hanno concesso di raggiugere la zona play off e di porre lì il nostro obbiettivo stagionale. Un dato emblematico è considerare che abbiamo concluso il girone d’andata con un punto in più rispetto a come abbiamo terminato il campionato la scorsa stagione”.
Prosegue poi sui ragazzi della squadra: “Per la prima volta dopo due anni, dove la squadra era fatta di singoli, abbiamo finalmente un gruppo unito e coeso, amico fuori e dentro al campo. Nessuno prevarica sugli altri, giocano per vincere insieme.Mi dispiace aver dovuto svincolare Davide Bellina e Rovescalli: ci mancheranno. Abbiamo inoltre tanti giovani promettenti, sia in prima squadra che tra le file dei giovanissimi e degli allievi. Molti osservatori dell’Atalanta vengono a vedere le nostre sessioni di allenamento, e la vittoria che i nostri giovani hanno conseguito contro quelli della Virtus Bergamo ci riempie di orgoglio”.
A cura di Giorgio Bottagisio