Stamattina, durante la sessione a porte chiuse dell’Atalanta al Centro Sportivo Bortolotti di Zingonia, avrebbe dovuto esserci il rientro in campo per il convalescente Duvan Zapata dopo sei giorni a Siviglia col fisioterapista Carlos Pedrosa. Il colombiano, invece, non ha svolto nemmeno un allenamento differenziato, avendo appena iniziato un ciclo di terapie per riprendersi dalle conseguenze della lesione all’adduttore destro occorsagli il 12 ottobre scorso durante l’amichevole col Cile ad Alicante.
Il problema, come rivelato dall’interessato lunedì sera (giorno del ritorno dalla Spagna), riguarda il tendine. L’allenatore Gian Piero Gasperini, tra la mancata convocazione del giocatore contro il Manchester City il 6 novembre a San Siro e quella contro la Juventus quattro giorni più tardi, aveva citato “la cicatrice che non si rimargina”. Resta il dubbio se si tratti di una vecchia ferita o di una fibrosi cicatriziale come conseguenza dell’ultimo infortunio.
I tempi di recupero, sui quali la Società stessa ha sempre evitato di pronunciarsi, rimangono sconosciuti. Di sicuro il numero 91 nerazzurro non potrà essere a disposizione nell’anticipo di sabato 7 dicembre (ore 15) al Gewiss Stadium contro l’Hellas Verona. Ma a questo punto è avvolta nella nebbia dell’incertezza anche l’eventuale partecipazione alla trasferta di Kharkiv di mercoledì 11 dicembre in occasione della sesta e ultima partita del Group Stage C di Champions League contro lo Shakhtar, decisiva per la qualificazione agli ottavi.
In coppa Duvan non ha più giocato proprio dall’andata con gli ucraini (1 ottobre), come del resto in campionato col Lecce a Bergamo (6 ottobre), dopo aver segnato a entrambi: in totale, 3 partite saltate in una competizione e 7 nell’altra. 7 i gol fin qui realizzati in sole 9 gare, 2 meno di Muriel che è il cannoniere scelto in serie A (8) dei bergamaschi.