Fabrizio Carcano
Complicato, difficile, ma non impossibile. Gli aggettivi di ieri. Adesso l’annuncio è questione di ore. L’Atalanta continua a trattare sotto traccia con il Milan per riportare a Bergamo il figliol prodigo Mattia Caldara. Il difensore di Scanzorosciate è davvero a un passo.
In un’operazione articolata dove tutti devono fare un sacrificio. Il giocatore decurtandosi una parte dell’ingaggio, il Milan rinunciando a qualche milione di un investimento che dopo 18 mesi si può definire fallimentare. Onorario, quello di Caldara, da spartire fra i due club, unico vero nodo rimasto.
La logica è questa: il ragazzo ha bisogno di rilanciarsi, il Milan di rilanciarlo per non perdere l’intero capitale. E l’Atalanta, pur accollandosi un giocatore che avrebbe comunque un ingaggio alto, evita di rischiare in altre scommesse come Skrtel e Kjaer. A proposito, il danese salvo contrordine farà il viaggio inverso, sempre da prestito del Siviglia.
Il tutto ovviamente a patto che gli accurati test clinici a cui verrebbe sottoposto diano il semaforo verde. E poi servirebbe pazienza. Dall’aprile 2018 a oggi Caldara ha giocato una gara inutile di Europa League in Lussemburgo e una in Coppa Italia contro la Lazio. Per rivederlo al topo serviranno settimane, forse fino a primavera.
Le parti dialogano, si parla anche di inserire il danese Simon Kjaer che si sta allenando da solo con Arana, da fuori rosa, nei campi di Zingonia e potrebbe semplificare il prestito. Cui seguirebbe un riscatto dopo 18 mesi per una cifra intorno ai 15 milioni. Per il Milan non è un affare, ovviamente, ma sempre meglio che continuare a perdere milioni per un giocatore che non rientra nei programmi…