“Essere preso di mira nel modo in cui lo sono stato non solo mi ferisce, ma suona profondamente irrispettoso. Il tiratore designato mi ha detto di tirare il rigore e per aiutare la squadra mi sono assunto la responsabilità di farlo”
. Ademola Lookman, in una story sul proprio profilo Instagram, pur senza citarlo sembra voler rispondere alle critiche rivoltegli ieri sera dall’allenatore dell’Atalanta, Gian Piero Gasperini, per il penalty tirato e paratogli da Mignolet nel retou match dei playoff di Champions League col Bruges, poi passato in virtù della doppia vittoria, nonostante la gerarchia dei rigoristi interna indicasse De Ketelaere e Retegui. L’unico gol nerazzurro è stato appunto del nazionale nigeriano, al rientro dopo i guai al collaterale del ginocchio destro datati 28 gennaio scorso alla vigilia di Barcellona. “Non è stato un bel gesto, si vede che era euforico per aver appena segnato, ma è uno dei peggiori rigoristi che abbia mai visto, li calcia malissimo e ne segna pochi anche in allenamento”, le parole del tecnico a botti consumati.
“Mi rattrista doverlo scrivere oggi, soprattutto per quello che abbiamo realizzato insieme come squadra e come città. Essere preso di mira nel modo in cui lo sono stato non solo mi ferisce, ma suona profondamente irrispettoso, soprattutto a causa dell’immenso duro lavoro e impegno che ho sempre messo ogni giorno per aiutare a portare il successo a questo club e agli incredibili tifosi di Bergamo.
In verità, ho affrontato molti momenti difficili durante il mio periodo qui, della maggior parte dei quali non ho mai parlato perché secondo me la squadra deve sempre essere protetta e deve venire prima. Questo rende ciò che è successo ieri sera ancora più doloroso. Insieme ai nostri incredibili tifosi, noi come squadra siamo feriti per il risultato di ieri sera. La vita riguarda sfide e trasformazione del dolore in potere, cosa che continuerò a fare”.