1a giornata, serie A – lunedì 19 agosto, 18.30 – Stadio “Via del Mare-Ettore Giardiniero”
Lecce – Atalanta 0-4 (0-2)
LECCE (4-2-3-1): Falcone 5,5; Gendrey 5,5, Gaspar 5, Baschirotto 5, Gallo 6; Ramadani 5,5 (31′ st Marchwinski sv), Pierret 6 (1′ st L. Coulibaly 5); Morente 5,5 (1′ st Banda 5,5), Rafia 6,5 (39′ st Berisha sv), Dorgu 6,5; Krstovic 5 (24′ st Pierotti 6,5). A disp.: 1 Fruchtl, 32 Samooja, 98 Borbei; 2 Pelmard, 28 S. Esposito, 42 Addo, 14 Helgason, 27 McJannet, 10 Oudin, 23 Burnete. All.: Luca Gotti 5.
ATALANTA (3-4-1-2): Musso 6,5; De Roon (cap.) 7, Hien 7,5, Djimsiti 6,5; Zappacosta 7 (23′ st Godfrey 6), Pasalic 7,5 (45′ st Sulemana sv), Ederson 6,5, Ruggeri 6,5; Brescianini 9 (45′ st Palestra sv); De Ketelaere 6,5 (24′ st Bakker 6), Retegui 7,5 (38′ st Cassa sv). A disp.: 29 Carnesecchi, 31 Rossi; 40 Comi, 41 Tornaghi, 47 Bernasconi, 46 Manzoni, 45 Vavassori. All.: Gian Piero Gasperini 7,5.
Arbitro: Massa di Imperia 7 (Berti di Prato, Ricci di Firenze; IV Massimi di Termoli. V.A.R. Paterna di Teramo, A.V.A.R. Sozza di Seregno).
RETI: 35′ pt e 21′ st Brescianini (A), 45′ pt e 12′ st (rig.) Retegui (A).
Note: serata tipicamente estiva, spettatori 28.719 di cui 284 atalantini, 7.098 paganti (incasso 163.965 euro) e 21.621 abbonati (quota partita 315.200,60 euro). Ammoniti De Roon ed Ederson per gioco scorretto. Tiri totali 21-11, nello specchio 4-7, parati 2-3, respinti/deviati 2-1. Var: 1. Corner 5-3, recupero 0′ e 2′.

Lecce – Marco Brescianini, nato a Calcinate ma bresciano di Erbusco, piazza la doppia zampata che non t’aspetti giocando al posto del ribelle Koopmeiners spianando la strada all’Atalanta alla prima di campionato a Lecce. Un diesel implacabile quando entra la turbina, la rattopatissima squadra del Gasp, priva anche di Scalvini-Scamacca-Zaniolo-Kolasinac-Toloi, dell’ultimo arrivato Samardzic e degli altri reprobi Touré e Lookman, ma dalla grande compattezza. Imbraccia la doppietta anche l’altra novità Mateo Retegui, l’altro centravanti azzurro rapito al Genoa per sostituire il romano fino a gennaio, che mette la pratica in ghiaccio conquistandosi e realizzando il rigore in avvio di secondo tempo prima del poker calato dal compagno. Appuntamento, adesso, a domenica sempre alle 18.30 nella tana del Torino degli ex Duvan Zapata e Raoul Bellanova.

In attesa del vantaggio, frutto del secondo pallone in croce toccato da Retegui, che saggia il riflesso a respinta corta del portiere locale incornando il traversone zappacostiano con l’ex Frosinone a insaccare a porta libera, è Dorgu a far subito il guastafeste, tanto da far rimpiangere il mancato inserimento prioritario sul taccuino del mercato in entrata. Il mancino, sui cui a metà campo invertite sprecheranno il cartellino De Roon ed Ederson, prima appoggia in accelerazione il tentativo subitaneo di Rafia contrato in corner da Hien, pronto a ripetersi scollinato il decimo cronometrico per anticiparne il taglio sulla centrata di Gendrey favorita da un recupero di Pierret, e a metà del guado si sposta di lato per mettere in croce anche Ederson. I bergamaschi, provato a servire Retegui, anticipato in gioco aereo da Gaspar, per mano di un De Roon reinventato braccetto, ottengono due giri di lancetta più tardi (8′) un corner grazie alla volata di Zappacosta sporcata dal dirimpettaio Gallo per poi provare a gestire. Osservare e ripartire è un ripiego per Gasperini, coi suoi che non rischiano sulla svirgolata di seconda di Rafia in coda al terzo angolo di casa, chance figlia del secondo salvataggio del perno svedese.

La sveglia è un destro secco di Zappacosta a mezz’altezza che si spegne sull’esterno della rete al 23′ su angolo di De Ketelaere, cui segue l’occasionissima di testa proprio per il tuttosinistro dell’attacco che taglia verso il primo palo impegnando Falcone sulla discesa crossata di Ederson. Il tap-in in caduta del fiammingo è troppo largo, ma l’episodio segna il cambio d’inerzia. Il sorano ci riprova in spaccata al 26′, una conclusione sporca e senza mira, nel gioco da quinto a quinto con lo zognese. Qui il penultimo tocco è dell’esordiente Brescianini, abbastanza a suo agio per quanto inizialmente poco appariscente tra le linee, anche se della sua efficacia si vedrà tra pochissimo; a una dozzina dall’intervallo, riecco Dorgu lanciato da Rafia dal margine sinistro del disco di centrocampo senza chiudere però il diagonale sul ritorno del capitano nerazzurro.

Arriva lo sprint da destra per rompere il ghiaccio, coinvolgendo l’oriundo e il senso della posizione del biondissimo stantuffo che al volo si coordina benissimo e non sbaglia. Una decina dopo, ecco la potenza e la coordinazione dell’argentino dal sangue agrigentino e genovese nello staccare verso il mezzo angolo sulla pennellata ruggeriana. Match virtualmente chiuso e da non riaprire nella ripresa, mentre a momenti ci riusciva Gendrey dopo soli 6 minuti colpendo di mezza spalla il pallone centrato da Gallo. Al 9′, asse CDK-Zappacosta con Retegui a scaricare per Ederson: Falcone alza in angolo, ma Coulibaly commette fallo sul raddoppiatore mandandolo con un pestone a misurare la cotica erbosa col baso e il Var opta per il penalty, trasformato dal bomber del lunedì con un mezzo cucchiaio spiazzando Falcone. Al 18′ Krstovic prova invano la mossa dello scorpione rovesciando più che altro l’aria su imbeccata di esterno di Rafia. Il montenegrino perde il duello aereo con Hien subito dopo sul cross del suo terzino sinistro e dal quarto tiro dalla bandierina giallorosso non esce alcunché.

Tutto perfetto per il filtrante di Pasalic a favore della seconda gioia personale del franciacortino che ha tempo per piazzarla bassa a giro tra un difensore e l’altro. Si ricompattano tutti sul contropiede di SuperMario che riceve il triangolo da Brescianini per farsi murare. Siamo al 26′ e a perdere la sfera è Ramadani, che poi tenta di rifarsi sull’assist di Pierotti alle soglie della mezzora per una telefonatina di cortesia a misura di presa di Musso, messo alla prova pure dal primo salvo togliergli la soddisfazione del gol della bandiera levando la ragnatela dall’angolino alla propria sinistra. Lavoro ancora per l’estremo difensore per dire no a Banda, sbucato alle spalle di Ruggeri (34′), mentre è Baschirotto a sbagliare di testa su azione d’angolo controcrossata a rientrare di Gallo. Nel finale battesimo del fuoco per il 2006 Federico Cassa, tendenziale esterno alto, tra i sette Under aggregati alla trasferta. Pierotti di sinistro impegna l’arquero albiceleste per modo di dire chiamando palla a Berisha (44′). Prima in A assoluta per il 2005 Marco Palestra e atalantina per Ibrahim Sulemana.
Simone Fornoni