Venezia
– “Cisse è con noi da gennaio e ha fatto un po’ il salvatore della patria, ma non possiamo sempre chiederglielo come non possiamo pretendere che segni un gol a partita”. Interrotta la serie incredibile del rifugiato Moustapha, 11 in 9 martch di campionato più la doppietta in semifinale con l’Empoli, Massimo Brambilla a margine del ko di corto muso in finale di Coppa Italia con la Fiorentina vuole esonerare il guineano dalle responsabilità: “Nel primo tempo abbiamo fatto meglio, ma se non fai il gol non la spunti contro una squadra che ha qualità e palleggio”, la sintesi dell’allenatore della Primavera dell’Atalanta.
“Abbiamo giocato bene fino all’esaurimento delle energie per praticare assiduamente il pressing alto, poi sono stati bravi loro a trovare il gol in contropiede al novantatreesimo”, ha proseguito il tecnico brianzolo. Che assolve con formula piena i suoi a dispetto delle tre occasioni vere create di cui due non finalizzate per un soffio da Sidibe: “Secondo me è stata una buona partita, negli ultimi tre mesi siamo cresciuti e abbiamo alzato l’asticella del nostro gioco. Alcune decisioni arbitrali mi hanno lasciato perplesso, ma non hanno influito sul risultato”. E ancora, su Mousta: “Indubbiamente è un ragazzo con grandi doti, di prospettiva, ed è questo che conta: non dobbiamo pretendere che faccia il salvatore della patria. L’obiettivo del settore giovanile è formare giocatori per la prima squadra. Alcuni ci finiscono direttamente, altri fanno un percorso più lungo e largo”.