Bergamo
– “Secondo me siamo una squadra di qualità, ma i ragazzi hanno bisogno di giocare e di fare esperienza prima di essere giudicati”. La generazione del post Diallo e Piccoli, secondo Massimo Brambilla, come trofeo supplementare merita molta pazienza: “Questa vittoria-bis nella Supercoppa Italiana Primavera vale doppio, perché crea entusiasmo e voglia di ripartire dopo un periodo di 96 giorni di stop da lasciarci alle spalle tutti quanti”, rimarca dalla pancia del Gewiss Stadium l’allenatore dell’Under 19 dell’Atalanta, attesa ora a un nuovo inizio anche in campionato, domenica 24 (10.30) a Zingonia col Cagliari.
Per il vimercatese, quarto successo in bacheca compresi i due scudetti nelle ultime due stagioni, ma prima c’erano stati titolo e Supercoppa Under 17 con la generazione dei Bastoni-Delprato-Melegoni-Capone-Latte. E tanta fiducia per il futuro, nell’anno zero del necessario ricambio generazionale: “Mancava il riscontro del campo, ma siamo forti. Ci siamo adattati a un tipo di calcio che non è proprio il nostro, perché abbiamo dovuto difendere duro e stretto: non una nostra abitudine. Quando siamo riusciti a scioglierci siamo stati brillanti e abbiamo saputo colpire” – l’analisi della sida con i pari età della Fiorentina -. Dopo una partenza contratta e al rallentatore, perché senza conoscenza reciproca bisognava studiarsi, siamo riusciti a spingere a fondo nella ripresa creando tanto contro una squadra che comunque ci ha messo spesso in difficoltà”.