Banants Yerevan (Armenia) o Sarajevo Fc (Bosnia Erzegovina). Chi vince affronterà, tra il 26 luglio e il 2 agosto, l’Atalanta nel secondo preliminare di Europa League. Per i nerazzurri un sorteggio decisamente positivo anche se le trasferte non sono proprio agevoli soprattutto se a qualificarsi fosse la formazione armena. Tra le due contendenti favoriti i bianco-granata bosniaci. Il Sarajevo Fc, fondato nell’immediato dopoguerra, il 26 ottobre 1946, è uno dei più importanti club della Bosnia e anche nel periodo jugoslavo era tra i primi, sempre in grado di competere con squadre fortissime come Stella Rossa, Partizan, Dinamo Zagabria, Hajudk e Vojvodina, tant’è vero che per tre volte ha vinto il campionato. Poi dal 1992 la frantumazione della repubblica jugoslava è costata ferite indelebili proprio al popolo bosniaco e alla stessa città di Sarajevo, lentamente si è ripreso a giocare anche a calcio e il club biancogranata ha conquistato per tre volte il titolo di campione di Bosnia. Tra i tanti giocatori celebri due nomi su tutti: Safet Susic e Faruk Hadzibegic e a proposito dell’ultimo capitano della nazionale jugoslava basta leggere il romanzo di Gigi Riva, bergamasco, opinionista dell’Espresso e di Repubblica, dal titolo “L’ultimo rigore di Faruk. Una storia di calcio e di guerra” (Sellerio editore). Nello scorso campionato il Sarajevo si è classificato al terzo posto della fase playoff alle spalle dello Zrinisky Mostar e dello Zaljeznicar e alla pari con il Siroki Brijeg. Il club è di proprietà del magnate americano di origine malese Vincent Tan, proprietario anche del Cardiff e del Courtrai nonché socio di minoranza del Los Angeles Fc mentre l’allenatore è Husref Musemic, una vita nel club prima come calciatore, ruolo attaccante, con esperienza anche in Germania, Olanda e Scozia e dal punto di vista tattico predilige il 4-2-3-1. Si gioca allo stadio Asim Ferhatovic Hase (35.630 posti) che comprende anche il cimitero della città. La capitale della Bosnia è a circa quattro ore di volo da Orio.
Più lungo e complicato il viaggio per Yerevan, capitale dell’Armenia, dove gioca il Banants. Circa 15-18 ore di volo con scali a Parigi o a Mosca. Il Banants è stato fondato nel 1992 con sede a Abovyan. Nel 95 il club biancoblu si è trasferito nella capitale e nel 2003 la fusione con lo Spartak. Singolare la scelta del nome da dare al nuovo club dopo la fusione: delle due squadra la meglio classificata avrebbe avuto la denominazione definitiva, vinse il Banants che ottenne punto in più dello Spartak. Gli aquilotti hanno vinto un titolo e tre coppe dell’Armenia. La squadra gioca al Banants Stadium (6 mila posti) nel distretto di Malatia-Sebastia ma le partite di Europa League si disputano allo stadio repubblicano Vazgen Sargsyan (14.400 posti). Nello scorso campionato la squadra allenata da Kerlen Mkrtchyan si è classificata al secondo posto dietro l’Alashkert. Eppure non è detto che i nerazzurri incrocino armeni o bosniaci perché, a ore, l’Uefa stabilirà il futuro europeo del Milan che, secondo le ultime informazioni, sembrerebbe segnato e, di conseguenza, permetterebbe all’Atalanta di evitare i preliminari e disputare direttamente i gironi dal prossimo settembre.
Giacomo Mayer
Nella foto di apertura, lo stadio del Sarajevo. Sotto quello utilizzato dal Banants in Europa League