Bergamo

Aubameyang è n compagno formidabile e domani risponderà presente: sarà importante per fare la partita perfetta”. Le certezze della vigilia, sul fronte Olympique Marsiglia, le dispensa l’ex romanista Jordan Veretout: “Giocarsi la finale in una sfida del genere è il sogno di tutti i giocatori. Dobbiamo fare meglio della partita quasi perfetta dell’andata, perché non siamo riusciti a vincere. Ma il rinvio della partita di Reims ci ha consentito di limare quei due o tre dettagli mancatici al Velodrome”, rassicura il centrocampista. E, di rimando, il suo tecnico Jean-Louis Gasset: “All’andata abbiamo affrontato, guardandola negli occhi, la squadra che ci aveva riempito gli occhi andando a vincere 3-0 ad Anfield col Liverpool – la premessa del condottiero dei provenzali -. Sapevamo che la gara da vincere sarebbe stata quella a casa nostra. I bergamaschi vanno affrontati puntando sui duelli a tutto campo, ma alla bravura nella fase offensiva, nella quale in certi momenti siamo stati più pericolosi noi, e in quella difensiva, dobbiamo aggiungere l’efficacia e più tecnica”.

La grossa differenza, che per l’allenatore di casa Gian Piero Gasperini non è tale, è il calendario a maglie fitte per i nerazzurri, con la Fiorentina da recuperare probabilmente a giochi già fatti, e giù polemiche ove invece fosse decisiva, contrapposto al rinvio al 15 maggio del turno di campionato a Reims. Proprio quando la Dea avrà la finale di Coppa Italia, contro la Juventus, tre giorni dopo lo spareggio-Champions con la Roma: “Il non aver giocato in campionato nel weekend ci ha fatto bene permettendoci di lavorare sui piccoli dettagli che non hanno funzionato a Marsiglia – assicura Veretout -. Poter giocare una sola partita alla settimana è un toccasana per il fisico, per fortuna la Federazione Francese ci ha consentito di riposare. Non penso che al Velodrome siamo stati sottovalutati, comunque: è soprattutto lì che abbiamo dimostrato lungo il percorso di poter battere le migliori squadre della competizione. Domani dobbiamo fare meglio per passare. Molti di noi hanno guardato Salernitana-Atalanta: abbiamo di fronte una squadra pericolosa che può metterci in difficoltà, ma sappiamo di avere le possibilità di metterli in difficoltà a nostra volta come giovedì scorso”.

“Quella che è uscita meglio dalla semifinale di andata è l’Atalanta. Dobbiamo prepararci a essere più intensi ed efficaci. E soprattutto marcare Scamacca in modo stretto, non concedergli spazio, perché è alto, forte anche di testa, forte in uno contro uno: abbiamo visto cosa succede a perderlo di vista un attimo”, ammonisce Gasset“Ovviamente ci siamo allenati anche per i rigori, nel caso finisse come col Benfica ai quarti. Per una volta con Gigot e Meité siamo al completo: Mbemba, che l’ha pareggiata in gara 1, soffre un po’ per il ginocchio, Rongier invece s’è fatto una ragione di dover aspettare a dimostrare sul campo quel gran capitano che è. Per adesso ci prendiamo il caffè alle 8 di mattina e lui mi fotografa situazione e sensazioni dello spogliatoio”. Il metronomo, titolare della fascia al braccio passata a Gigot (squalificato il 2 maggio scorso) e in subordine a Kondogbia, è out da mesi per la frattura della rotula sinistra. 

Il tecnico marsigliese non era mai arrivato così in alto: “Mai vissuta prima una semifinale in prima persona, a differenza di qualcuno dei miei con esperienze anche di finali. Siamo consapevoli di essere al cospetto di un match storico – chiude -. Era stato impressionante veder l’Atalanta vincere 3-0 a Liverpool, una prestazione da riempire gli occhi. Ma noi negli occhi l’abbiamo guardata… E il Gewiss Stadium, per quanto piccolo, è il suo Velodrome”