In una splendida giornata di sole la partenza da casa, per me che arrivo dalla Bassa, avviene presto. Voglio essere presente a tutte le operazioni che si svolgono prima della partenza. L’accredito stampa l’ho già ritirato ieri pomeriggio nella sede degli Alpini e quindi ho tutto il tempo per godermi queste due ore prima del via. Solitamente tutti i tifosi vogliono essere presenti nei punti cruciali del percorso: la salita più dura e difficile dove vedere i loro beniamini nel massimo sforzo, la retta d’arrivo dove i corridori vivono la gioia della Vittoria oppure, se in un testa a testa a testa, l’amaro sapore della sconfitta dopo aver sognato di entrare nella storia. Nell’alternanza fra Bergamo e Como quest’anno è toccato alla nostra città ospitare la partenza, spesso considerata meno interessante ed eccitante rispetto all’arrivo. Invece al via i tanti amanti di questo bellissimo sport hanno la rara opportunità di vedere i loro beniamini da vicino, scattare fotografie, studiare nei minimi dettagli tecnici le biciclette, e cercare di capire le loro sensazioni e le tattiche di gara. Fra i bus delle squadre c’è grande fermento. Direttori sportivi e atleti studiano come impostare la gara. Successivamente si svolgono le operazioni open air di riscaldamento pre-gara. Poi squadra per squadra, i 173 corridori iscritti si avvicinano al palco della partenza per la foto di rito e la firma sul foglio di partenza che sancisce la presenza ufficiale al via del Lombardia, la “Classica della foglie morte”, una delle 5 gare Monumento del ciclismo moderno. Vediamo scorrere parecchi atleti di primo piano che cercheranno la vittoria ad ogni costo, Enric Mas, Matteo Jorgenson, Giulio Ciccone, Antonio Tiberi, Alexandor Vlasov. All’ultimo minuto ha dichiarato forfait Andrea Bagioli, secondo lo scorso anno sul traguardo di Bergamo, a causa della febbre nei giorni scorsi, mentre Thomas Pidcock non è stato iscritto dalla Ineos, ieri pomeriggio dopo che sono emerse notizie riguardo a possibili trattative verso un trasferimento alla Q36.5. Nella giornata odierna Dario Cataldo della Lidl-Treck chiuderà la sua carriera con quest’ultima prestigiosa corsa. Fra i grandi favoriti sul palco arriva, fra gli ultimi, Remco Evenepoel che si nota per il casco color oro da Campione Olimpico. Poi, alla fine, come una star, arriva la compagine del grande favorito, Tadej Pogacar nella sua fiammante maglia iridata. Dopo la foto di rito il palco si illumina per i flash dei numerosi giornalisti che immortalano il momento in cui appone la firma sul foglio di partenza. Lo sloveno, si avvia con calma, in mezzo a due ali di folla. La partenza della gara avviene quando il Direttore di Gara, Stefano Allocchio, buon velocista degli anni 80 e 90, con il fischietto in bocca, dichiara aperte le ostilità. Dopo aver sfilato per la città percorrendo circa 2700 metri lungo Viale Papa Giovanni e Via Bono, la carovana è giunta in Borgo Palazzo, dove, alle 10,42, è avvenuta la partenza ufficiale Il percorso di 255 chilometri a causa del maltempo degli ultimi giorni subirà alcune variazioni. In terra bergamasca i corridori non affronteranno più il Ganda (la strada è chiusa per uno smottamento) sostituito dalla salita del Selvino da Nembro. Sempre causa il maltempo dei giorni scorsi l’arrivo, a causa del rischio esondazione del lago, è stato spostato dal Lungo Lario Trento a Viale Felice Cavallotti.
Giovanni Spiranelli