Atalanta tra le otto grandi d’Europa. Senza voler fare il verso a Conte che ha fatto il verso a Churchill sull’ora più buia comunque i nerazzurri hanno regalato al popolo bergamasco novantatre minuti di grande calcio. Vincere 4-3 al Mestalla dopo una partita spettacolare, ricca di gol, di fuochi d’artificio calcistici non è un fatto comune, anzi è un’opera straordinaria. Con un protagonista che ormai è tra i grandi top player del calcio, Josip Ilicic, autore di quattro gol, due su rigore trasformati al bacio, e due su azione, uno più bello dell’altro. Con un giocatore così in campo tutti traguardi sono leciti. E l’Atalanta non si è dimenticata dei giorni di sofferenza e di lotta del suo popolo e non è un caso che alla fine la squadra l’abbia testimoniato “E’ per te Bergamo, mola mia”, una dedica che vale più di tutto. Quattro gol, una traversa, un altro paio di gol mancati da parte nerazzurra, tre gol e due paratone di Sportiello il bottino del Valencia che, ovviamente, non è bastato. Perché la qualificazione era un appannaggio dei nerazzurri, già dopo il fischio finale della partita di San Siro. Diciamo che è stata una sfida piuttosto allegrotta, sette gol con due rigori sacrosanti e con le difese piuttosto stralunate, quella del Valencia lo si sapeva, quella dell’Atalanta lo si temeva. Ed è stato proprio così anche se i problemi erano tutti da risolvere da parte di Celades mentre Gasperini ha sempre cercato di correre ai ripari. Eppure il divertimento non è mancato e a goderne sono stati i nostri beniamini mentre i volonterosi e audaci valenciani hanno sofferto seppur infrangendo i friabili muri dei nerazzurri. Dopo una vigilia tesa e sofferta la partita si è subito incanalata in un rivolo di fresche acque grazie al fallaccio di Diakhaby su Ilicic dopo un minuto scarso di gioco. Rigore senza se e senza ma trasformato alla perfezione dall’attaccante sloveno. Un gol che poteva annichilire il Valencia, invece la squadra ha cominciato a giocare come sa col palleggio stretto e perfetto fino al gol del pari di Gameiro, autore di una doppietta e il migliore degli spagnoli, lanciato da Rodrigo e agevolato da un errore di Palomino. Il Valencia attaccava con gli spunti di Rodrigo e le intuizioni di Parejo mentre l’Atalanta riusciva a difendersi ma sbagliava spesso e volentieri la fase di uscita dall’area con errori tecnici e di valutazione tattica. Comunque una modesta sofferenza giustificata fino al raddoppio, ancora su rigore per un fallo di mano del malcapitato Diakhaby, spaventato da Ilicic. E lo sloveno si ripeteva per il 2-1. Nel secondo tempo la trasformazione in una sfida al biliardino. Prima pareggia Gameiro che è lesto ad anticipare tutta la difesa nerazzurra di testa, poi Ferran Torres tutto solo beffa un incerto Sportiello, quindi ci pensa Ilicic a pareggiare e a segnare il gol della vittoria con la collaborazione di Freuler e di Zapata. In pratica un trionfo. Certo la fase difensiva è da rivedere ma per il resto solo gioie e emozioni. Bergamo non dimenticherà mai queste notti di fuochi d’artificio. Grazie mister.
Giacomo Mayer